Dopo il bambino vestito per Carnevale con un pigiama a strisce, in ricordo dell’Olocausto, a Napoli si discute per un nuovo travestimento di dubbio gusto. I genitori di una bambina hanno deciso di far indossare alla figlia gli abiti di una prostituta e hanno postato la foto sui social network.
“Si tratta – ha dichiarato il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli – di una scelta di pessimo gusto e assolutamente diseducativa. Si è perso il senso della misura e del rispetto per i bambini”. Dopo il prigioniero nel lager nazista, ecco la bambina “squillo”, che sta facendo gridare allo scandalo gli internauti che navigano in rete.
“Nel Napoletano – continua il consigliere Borrelli – il Carnevale sta diventando l'occasione per alcuni genitori di vestire i propri figli in modo estremamente discutibile. Dopo il bambino travestito da ebreo deportato, atto giustificato dalla madre come una innocente goliardata, a suscitare nuove polemiche è la bambina vestita da prostituta di cui i genitori hanno postato con orgoglio le foto su Instagram.
La
responsabilità di questa vergogna è dei genitori che troppo spesso ormai mettono in ridicolo i propri figli e sembrano usarli come giocattoli perdendo ogni senso della misura e del rispetto per la loro tenera età”.
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