Natale (made) in Cina. Non è il titolo dell'ultimo cinepatteone ma la tendenza che emerge dall'indagine del Centro studi e ricerche Sociologiche «Ikrs-Adb» di Krls Network of Business Ethics svolta per conto di Contribuenti.it. Quanto e come spenderanno i cittadini alle prese con regali di Natale?
Risposta: gli italiani spenderanno quest'anno il 18,5% in meno rispetto al Natale 2013. Ma colpisce soprattutto che il 59% degli italiani acquisteranno rigorosamente prodotti made in China, il 26% riciclerà i regali ricevuti negli anni precedenti (il 54% almeno un prodotto) e solo il 15 acquisterà prodotti italiani, meglio se artigianali.
Resta il dato di fatto del boom degli acquisti di prodotti cinesi, che infatti passano dal 43% dello scorso anno al 59% del 2014. Ma per quale ragione si acquistano prodotti cinesi? - si chiede l'Associazione dei contribuenti italiani. Il 55% del campione lo fa per ristrettezze economiche, il 39% perché i consumatori pensano che anche i prodotti italiani sono fatti in Cina, mentre solo il 6% ritiene che i prodotti cinesi sono migliori degli altri.
Spiega Vittorio Carlomagno, presidente di Contribuenti.it: «Di fronte alla crisi, all'aumento della pressione fiscale ed crollo del potere di acquisto, i cittadini reagiscono ragionando, come se avessero nel portafoglio, le vecchie lire. Con 50 euro è possibile acquistare regali per tutta la famiglia». I prodotti cinesi più a buon mercato che stanno riscuotendo maggior successo sono di ogni genere, rispecchiando la fenomenologia del bazar all'interno dei quali spesso sono messi in vendita.
Si va dagli orologi (a 3 euro al pezzo) ai guanti in vera pelle (5 euro), da cappelli e sciarpe (1 euro) all'abbigliamento intimo uomo/donna (addirittura a 50 cent al pezzo). Quantità a scapito della qualità, non c'è dubbio. Sarà un Natale cheap, poco chic.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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