L’Italia che non ti aspetti. In molti avevano già prefigurato il ruolo di vittima sacrificale al cospetto dei campioni d’Europa e del mondo in carica. Invece eccola di nuovo la nazionale che si esalta nelle difficoltà e continua a non perdere contro la Spagna dominatrice. Antonio Di Natale è l’emblema. Cinque minuti per mettersi alle spalle quattro anni. Tanto ci ha messo per riscattare l’errore dal dischetto che nel 2008 condannò l’Italia contro la Spagna nella lotteria dei rigori. Questa volta è stato implacabile davanti a Casillas. «Pirlo mi ha dato una grande palla. Che emozione. Mi ricordo ancora quelrigore... Ho scacciato un fantasma». E forse anche i propositi diritiro: «Riparliamone a fine torneo», sorride.
Quello alle furie rosse è l’11˚ gol in azzurro («il più bello») per Di Nataleche ha sfiorato anche la doppietta. Chissàche questa prestazione non gli serva perscalare le gerarchie in attaccodopo il clamoroso errore di Balotelli che invece solo davanti a Casillas per dirla alla De Rossi: «Si è addormentato...». Cesare Prandelli è senza parole: «Non so cosa sia successo a Mario: doveva passarla a Cassano».
Il ct azzurro però non vuole processi per la punta del City: «La sostituzione? Nessuna punizione. Parlerò con luie vedremo. Ma deve pensare solo all’azione con la quale ha rubato palla a Ramos». Le note dolenti a sentire l’allenatore finiscono qui perché «siamostati squadra, generosi questa è l’Italia». A partire dall’atteggiamento: «Non volevamo solo fare partita dicontenimento». Rammarico solo per il pareggio spagnolo praticamente immediato: «Si poteva gestire meglio il vantaggio ».
Per il resto non cade nel giocodellecoppie: Balotelli-Cassano o Giovinco-Di Natale? «Hanno fatto tutti quello che gli ho chiesto ». Ed è arrivato il «sorriso che avevo chiesto ai ragazzi«. Il ct si fa coraggioperché «rispettoalla Russia siamo migliorati sotto l’aspetto fisico e mentale, ci siamo trasformati ». Proprio quella batosta per Andrea Pirlo è stata importante per disputare una partita da «7 pieno con la Spagna. Quel ko ci ha fatto bene, arrivare con un pò di strizza civoleva percapire chepergiocare a questi livelli ci vuole ben altro». Il bianconero rivela che proprio i «senatori » hanno ricompattato il gruppo e poi elogia il De Rossi difensore centrale: «È un campione, può giocare ovunque».
Il diretto interessato spiega la suaprestazione da regista basso: «È quello che voleva Prandelli. Non fare il difensore puro ma raccordo tra fase difensiva e fase offensiva». De Rossi «ringrazia » Del Bosque: «Quando abbiamo visto la formazione senza punte abbiamo scherzato. Infatti contro Torres ho faticato molto di più...». Il giallorosso «pesa» questo punto in vista di Croazia e Irlanda: «Ci dà tanto anche se non dobbiamo sentirci tranquilli. Non ci sono rivali facili. Ricordiamoci Sudafrica 2010 ».
Restare uniti è il segreto per affrontare le difficoltà. Qualche tempo fa Buffon in visita al Quirinale invitò i politi a esserlo di fronte alla crisi. E ieri Napolitano lo ha ricordato al capitano azzurro negli spogliatoi. «È ancora agli atti...
» ha detto il presidente della Repubblica al portiere che gli ha regalato la maglia, aggiungendo: «Non la lavo so che si tiene così». Napolitano ha fatto i complimenti alla squadra di Prandelli: «Ho sofferto nel finale ma mi sono divertito. Bravi». Avanti così.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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