La natura come non l’avete mai vista. Anzi come non l’ha mai vista nessuno, nemmeno gli esploratori e i biologi. È questa la promessa racchiusa nelle dieci ore di filmati ad alta tecnologia che compongono la serie di documentari intitolata Life. Serie che, a partire da oggi, andrà in onda ogni mercoledì su Retequattro (due puntate ogni sera per cinque settimane) introdotta dalla bella e simpatica Tessa Gelisio.
Il format è stato realizzato dai cervelloni del dipartimento di Storia naturale della Bbc, il broadcasting televisivo che dai tempi del Pianeta vivente di David Attenborough è l’indiscusso leader mondiale della documentaristica, utilizzando delle nuovissime tecniche di riprese e un team di esperti composto da un migliaio di persone (ottenendo anche 6 nominations agli Emmy). Questa squadra dopo quattro anni di lavoro (uno dei quali trascorso solo a selezionare e studiare le location) e tremila giorni di riprese nei sette continenti ha confezionato un totale di centotrenta storie che raccontano la lotta per la vita e la capacità di adattamento di una determinato animale. Come spiega il produttore esecutivo Mike Gunton, che è venuto in Italia per presentare la serie assieme al direttore di Retequattro Giuseppe Feyles: «Abbiamo selezionato una serie di comportamenti animali, legati all’adattamento e alla sopravvivenza assolutamente rari e spettacolari. Li abbiamo filmati con telecamere che consentono di girare immagini a 2000 fotogrammi al secondo. Quello che il telespettatore vedrà non avrebbe potuto vederlo nello stesso modo nemmeno appostandosi per mesi dove si sono appostate le nostre troupe».
E in effetti nei dieci episodi (Le Sfide della vita - Rettili e anfibi; Gli uccelli - I Pesci; Gli Insetti - Cacciatori e cacciati; I mammiferi - Piante; Creature marine -I primati) che in Italia verranno trasmessi accoppiati a due a due le sequenze incredibili, e per certi versi anche le scoperte scientifiche, non si contano.
C’è la testimonianza filmata di ghepardi che cacciano in gruppo prede di grossa taglia (un comportamento rarissimo), sequenze in slow-motion che dimostrano il funzionamento della lingua dei camaleonti (si credeva fosse solo vischiosa invece si chiude come una mano sull’insetto), la prova di un’affascinante e mai documentata tecnica di pesca dei delfini che per catturare le prede in acque basse creano delle «cortine fumogene» sollevando il fango dei fondali...
Insomma un viaggio nella natura costato la cifra record di 12 milioni di euro e che negli Usa è riuscito ad inchiodare allo schermo 85 milioni di persone, che hanno preferito le vicende del coleottero bombardiere (si difende dai suoi nemici con un getto di gas ustionante che non stonerebbe in un film di fantascienza) ai normali programmi da prime time. La scommessa funzionerà anche in Italia? Mike Gunton non ha dubbi: «Quando alla Bbc abbiamo pensato questa serie l’abbiamo immaginata come un blockbuster, come la cosa definitiva sugli animali per i prossimi dieci anni, e con il traguardo di un miliardo di telespettatori nel mondo.
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