Scontri del 5 ottobre, fermato anche un tunisino : "È estremamente violento"

L'uomo era in piazza col volto travisato e un casco nero. Ha lanciato oggetti contudenti contro la polizia e minacciato gli agenti con una lametta. Ha precedenti per tentato omicidio e reati contro la personalità dello Stato

L'arresto del tunisino senza fissa dimora per gli scontri del 5 ottobre
L'arresto del tunisino senza fissa dimora per gli scontri del 5 ottobre
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Nuovo arresto per i fatti di Roma del 5 ottobre, quando la zona Ostiense della città è stata teatro di una guerriglia civile scatenata da un gruppo di facinorosi. In piazza per la Palestina in una manifestazione non autorizzata, un gruppo di persone, col pretesto di partire in corteo, ha attaccato gli agenti di polizia posti a protezione della città. Il giorno stesso a finire in manette è stato Tiziano Lovisolo, 24 anni, del centro sociale Spazio Sbago di Urbino. Ieri, invece, a essere fermato dagli agenti è un cittadino tunisino di 41 anni senza fissa dimora in Italia, per il quale è stata disposta la custodia cautelare in carcere a Regina Coeli.

È accusato di "resistenza a pubblico ufficiale, aggravato perché commesso da più di dieci persone riunite". Il tunisino, infatti, era nel gruppo di una 50ina di persone che, come scrive la polizia nel comunicato, durante gli episodi di violenza perpetrati ai danni delle forze delle ordine, con un casco nero e volto travisato, ha partecipato al fitto lancio di oggetti contundenti nei confronti degli agenti schierati. Per altro, il tunisino era nel gruppo che si è posizionato alle spalle del contingente di sicurezza, impegnandoli sul doppio fronte per ridurne la capacità operativa. Nella comunicazione si legge anche che il tunisino, per evitare che gli agenti attuassero interventi contenitivi nei suoi confronti, si è praticato volontariamente, con una lametta estratta poco prima poco prima dalla bocca, dei tagli su un braccio e sul petto. Non pago, con quello stesso oggetto atto a offendere ha minacciato anche gli agenti, pronunciando affermazioni in lingua araba.

Le due settimane successive sono servite agli investigatori per analizzare le immagini registrate durante la manifestazione, anche quelle che hanno documentato la condotta delittuosa dell'uomo, riuscendo a individuare alcuni frame di immagini in cui il tunisino non aveva il volto travisato. È solito dormire presso strutture di fortuna ed è stato individuato grazie a specifici servizi di osservazione, controllo e pedinamento svolti in maniera continuativa da personale specializzato della Digos di Roma.

Viene descritto come una persona "con indole estremamente violenta" ed è inoltre ben noto alle forze dell'ordine, in quanto gravato da numerosi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e la personalità dello Stato, nonché per tentato omicidio.

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