La vicenda che ha visto come protagonista una famiglia israeliana, respinta dal proprietario di una struttura Airbnb in Cadore, sta continuando a generare grande indignazione. Non si è fatta attendere la risposta della piattaforma di viaggi, che ha deciso di sospendere l'host dell'appartamento di San Vito di Cadore, in provincia di Belluno.
La posizione di Airbnb
Dopo la denuncia fatta su YnetNews dalla famiglia israeliana, che ha raccontato di essere stata respinta dalla struttura con tanto di frase antisemita rivolta nei suoi confronti ("Potete rimanere nel vostro forno", avrebbe detto il titolare dell'appartamento), è scoppiata un'accesa polemica. Era da attendersi la risposta di Airbnb. La piattaforma ha deciso di avviare un'indagine interna per cercare di comprendere le responsabilità del proprietario. Nel frattempo l'host è stato sospeso. A quanto pare, però, ci sarebbe una giustificazione, riportata dagli stessi gestori di Airbnb.
"Nel momento in cui l'ospite ha inviato un messaggio all'host per chiedere di prenotare la loro struttura, l'host stava intrattenendo una conversazione con un altro ospite che soggiornava nella sua casa in merito all'utilizzo del fornello a gas nella struttura. L'host ha erroneamente inviato un'istruzione sul fornello all'ospite che aveva appena richiesto la prenotazione anziché al destinatario corretto, l'ospite che stava attualmente aiutando", è quanto spiegato da Airbnb, come riportato dal Corriere del Veneto.
Resta il fatto che, equivoco o meno, quella frase ha ovviamente turbato la famiglia israeliana. Airbnb ha ammesso "che questa sia stata un'esperienza profondamente spiacevole per l'ospite che ha ricevuto il messaggio e siamo stati in contatto con loro per fornire il nostro supporto. Siamo anche in contatto con l'host". "Non tolleriamo la discriminazione, prendiamo seriamente le segnalazioni e continuiamo a far rispettare rigorosamente questa politica", ha dichiarato in conclusione la piattaforma.
Cosa dice il proprietario dell'appartamento
Dal canto suo l'host ha ribadito che si è trattato solo di un equivoco. Il messaggio, ha dichiarato, non era indirizzato alla famiglia israeliana, quanto a un altro ospite che stava avendo problemi con un elettrodomestico.
L'uomo, di cui non si conosce l'identità, è finito al centro di ripetuti attacchi e Franco De Bon, sindaco di San Vito di Cadore, si è detto pronto ad agire legamente per tutelare il buon nome della cittadina nel caso in cui la notizia si rivelasse fondata. Indignato anche il governatore del Veneto Luca Zaia. "Inaccettabile atto di odio e discriminazione che ferisce non solo la dignità delle persone coinvolte, ma anche i valori fondamentali della nostra comunità.
La Regione Veneto non tollera alcuna forma di discriminazione o odio razziale, siamo determinati a prendere tutte le misure necessarie affinché episodi come questo siano perseguiti", ha dichiarato, come riportato da Il Gazzettino.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.