"Potete stare nel vostro forno". Ma è un equivoco: "Parlava dell'elettrodomestico"

Si è trattato soltanto di uno "sfortunato errore da parte dell’host" e di un grosso equivoco la vicenda che ha denunciato una famiglia israeliana intenzionata a trascorrere una vacanza in Cadore e che si era vista rispondere per un errore non intenzionale, dal proprietario di un appartamento su Airbnb, di "rimanere nel vostro forno". Fortunatamente non è accaduto nulla di tutto ciò e non c'era alcuna volontà antisemita nonostante la denuncia di questa famiglia al portale israeliano YnetNews che ha portato a galla la vicenda raccontata dal Giornale e da numerosi altri quotidiani italiani.

Il comunicato dell'host italiano

Con un comunicato, l'host italiano ha spiegato che "il messaggio in questione è stato inviato per errore, mediante l'inserimento accidentale di una risposta per un altro host nella conversazione sbagliata". "Questo è avvenuto il 22 maggio, quattro giorni dopo la cancellazione della prenotazione, avvenuta il 18 maggio, in una chat che avrebbe già dovuto essere stata archiviata da AirBnB", ha aggiunto, "Nego categoricamente qualsiasi forma di insulto antisemita. Le parti - Airbnb, l'ospite di Gerusalemme e l'host delle Dolomiti - hanno esaminato la situazione e questa è stata riconciliata".

La risposta di Airbnb

La vicenda aveva comunque avuto un esito positivo già nelle ore precedenti quando la stessa piattaforma Airbnb, dopo aver contattato l'host, aveva chiarito tutto respingendo al mittente le accuse di antisemitismo e come scritto sul nostro Giornale. "Nel momento in cui l'ospite ha inviato un messaggio all'host per chiedere di prenotare la loro struttura, l'host stava intrattenendo una conversazione con un altro ospite che soggiornava nella sua casa in merito all'utilizzo del fornello a gas nella struttura. L'host ha erroneamente inviato un'istruzione sul fornello all'ospite che aveva appena richiesto la prenotazione anziché al destinatario corretto, l'ospite che stava attualmente aiutando", spiega Airbnb come riportato dal Corriere del Veneto. La nota piattaforma ha poi concluso dicendo che "riconosciamo che questa sia stata un'esperienza profondamente spiacevole per l'ospite che ha ricevuto il messaggio e ci siamo messi in contatto con loro per fornire il nostro supporto. Siamo anche in contatto con l'host. Non tolleriamo la discriminazione, prendiamo seriamente le segnalazioni e continuiamo a far rispettare rigorosamente questa politica".

Un equivoco chiarito e a lieto fine: sottolineamo che il nome dell'host non è mai stato reso noto dal nostro

Giornale che ha riportato una notizia di pubblico interesse visto che, in un primo momento, si erano detti indignati anche Franco De Bon, il sindaco di San Vito di Cadore, e il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.