"Se io fossi ubraco e vedessi una come questa, farei la stessa cosa". Intervistato dai microfoni di 4 di Sera, lo straniero ha giustificato così l'aggressione sessuale del branco contro le donne presenti in piazza Duomo a Milano la notte di Capodanno. Sono salite a 8 le vittime e a 3 le denunce presentate per le molestie del 31 dicembre, che per gli inquirenti si configurano con sempre maggiore certezza nell'ambito del taharrush gamea.
Anche il ministro Matteo Piantedosi, nella sua risposta all'interrogazione di Fratelli d'Italia, ha confermato l'ipotesi: "L’Autorità giudiziaria sta accertando il quadro delle responsabilità, facendo piena luce su quanto accaduto anche al fine di verificare, come sembra, se si sia trattata di una pratica organizzata ascrivibile al cosiddetto 'Taharrush Gamea'". In ogni caso, ha spiegato il ministro, "i fatti di Milano sono assolutamente inaccettabili e richiamano forte l’attenzione sul tema della violenza contro le donne e del rispetto dei diritti fondamentali e dei nostri valori costituzionali". Il fascicolo è aperto contro ignoti ma le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza puntate sulla piazza e in Galleria non sembrano lasciare dubbi sulla natura dell'aggressione subita.
"Con riferimento alla violenza di stampo integralista rappresentata anche da pratiche come il taharrush gamea, che prevede l'annientamento della volontà e la brutalizzazione delle donne, che Fratelli d'Italia non abbasserà la guardia. Si sappia che questa maggioranza e questo Governo alzano un argine invalicabile alle pratiche violente di sopraffazione che hanno radici nell'Islam radicale", ha dichiarato l'onorevole Sara Kelany in risposta all'interrogazione del ministro, ricordando dove nasce e che non è la prima volta che nel Paese si verifica questo genere di aggressione. "Da anni Fratelli d'Italia denuncia questo scempio, oggi siamo lieti del fatto che la procura finalmente indaghi, finalmente si solleva quel velo di ipocrisia buonista che per troppo tempo ha fatto sì che queste vicende venissero taciute per non essere tacciati di islamofobia, salvo però inneggiare a fasi alterne al patriarcato", ha concluso ringraziando il ministro per il suo impegno.
Si cercano le facce, si osservano i movimenti di quella piazza, che fin da subito hanno spinto gli inquirenti a formulare l'ipotesi del taharrush gamea. Il movimento ondulatorio della massa di uomini non lascia ormai dubbi agli inquirenti. Nelle immagini si vede chiaramente anche Laura Barbier, la ragazza belga che prima ha denunciato tutto sui media belgi, anche a nome degli amici che erano con lei, un gruppo di 6 studenti, 4 ragazze e 2 ragazzi, arrivati da Liegi per capodanno. Nelle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza si vede un gruppo di nordafricani che la circonda insieme agli amici. I ragazzi provano ad aiutare le ragazze, c'è agitazione ma non riescono a fermare l'aggressione. I nordafricani, forse ci sono anche asiatici in mezzo stando alle denunce delle vittime, creano un muro umano con i loro corpi e abusano a piacimento delle ragazze, arrivate a Milano con l'illusione di trovare una scintillante Capitale della moda ad attenderle per capodanno.
Lo stesso schema, non è chiaro se dagli stessi uomini o da altri, è stato seguito anche per le altre vittime che hanno denunciato le aggressioni di Capodanno. Eppure c'è questo comportamento lo giustifica e in più incolpa le donne per essere state aggredite. "Se sono ubriaco, con la tetta così... Questa roba, cosa posso fare?", ha detto ancora lo straniero, probabilmente poco più che ventenne, al microfono del giornalista di 4 di Sera. "Non farlo", è la risposta del giornalista, ovvia per qualunque uomo cresciuto in una società civile, della quale ha imparato le regole e, soprattutto, il rispetto per la donna e per se stesso. "Non è giusto, però quando tu vedi una ragazza così e sei ubriaco...
", è la risposta ancora più surreale dell'intervistato, che fotografa molto bene una differenza culturale che, oltre a sembrare insormontabile, è sicuramente pericolosa e rischia di portare indietro di secoli la civiltà europea.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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