Secondo gli ultimi dati, il 43% degli omicidi in Italia viene commesso tra le mura di casa. In maggioranza si tratta di femminicidi ma sono moltissime anche le stragi familiari, con genitori che uccidono i figlio come nel caso di Paderno, figli che uccidono i genitori. Tanti, troppi i casi. Tra i più efferati nella storia recente spicca quello di Samarate. Nella notte fra il 3 e 4 maggio 2022 Alessandro Maja, 58enne interior designer che temeva di essere sul lastrico, ha ucciso a martellate la figlia Giulia di 16 anni e la moglie Stefania Pivetta, 56enne, a colpi di martello mentre stavano dormendo, per poi tentare di uccidere anche il figlio maggiore Nicolò, 21 anni, che riuscì a sopravvivere e colpì l’opinione pubblica, presentandosi in aula durante il processo contro il padre, presentato in aula, come nelle scorse udienze, con una t-shirt con stampate le foto della madre e della sorella. Impresso nella mente di tutti il caso di Ferdinando Carretta che il 4 agosto 1989 nella sua casa di Parma uccise a colpi di pistola entrambi i genitori, Giuseppe Carretta e Marta Chezzi, e il fratello Nicola. Dopo aver sparato, mise i cadaveri in bagno e poi in una discarica per poi cancellare le tracce nell’appartamento. Poi la fuga a Londra, dove solo nove anni più tardi venne casualmente identificato da un agente del Metropolitan Police Service.
Interrogato, sostiene di non sapere nulla della famiglia ma alla fine confessa il triplice omicidio.
Celebre nella sua drammaticità anche il caso di Pietro Maso che il 17 aprile 1991, con l’aiuto di tre amici, uccise senza nessuna pietà i genitori Antonio e Mariarosa Tessari per intascare subito la sua parte di eredità.
Il padre, Francesco De Nardo, riuscì a salvarsi solo perché in quel momento non era in casa.
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