Cassonetti come piscine, docce in piazza e ambulanze come taxi: tutte le provocazioni dei giovani stranieri in Italia

I video su TikTok dei maranza diventano virali come indice di provocazione e di sberleffo all'Italia, tra picnic sui treni con cuscus, monopattini, bagni nelle fontane e ammissione di furti

Cassonetti come piscine, docce in piazza e ambulanze come taxi: tutte le provocazioni dei giovani stranieri in Italia

La “cultura del maranza”, che sembra voler sostituire quella degli italici "tamarri" si sta diffondendo in Italia a un ritmo elevato a causa dei social, dove questi giovanissimi, cresciuti in Italia da genitori stranieri ma che non si riconoscono nel Paese che, magari, ha anche dato loro i natali, fanno sfoggio di tutta una serie di provocazioni contro le istituzioni e le leggi per dimostrare di poter restare impuniti. Il fenomeno ha maggior presa su TikTok, è qui che vengono condivise le “imprese” dei giovanissimi italiani di seconda generazione, il cui obiettivo è, quando va bene, importunare, disturbare, generare caos. L’altro lato della medaglia sono le rapine e i furti, che difficilmente vengono immortalati sui social ma trovano spazio nelle cronache locali. I “maranza” si muovono in branco, quasi mai da soli ma in gruppi che spesso superano le 20 unità: si sentono così più forti e spavaldi nel compiere quelle che a detta di molti sono “bravate” ma, in sostanza, in molti casi configurano veri e propri reati.

Il bagno nella fontana

Al di là dei crimini e veri e propri, che vanno dallo scippo con strappo ai coetanei fino alle aggressioni violente, si trova per esempio il “maranza” che in una giornata di caldo durante l’estate italiana non trova di meglio che buttarsi nella fontana di piazza Brescia a Jesolo (appena ristrutturata al costo di 130mila euro di soldi pubblici) con tanto di gonfiabile. Torso nudo, pantaloncini da spiaggia, cappellino e ciabatte in plastica d’ordinanza, il nostro si è ripreso mentre tentava di adagiarsi sul gonfiabile giallo, davanti a passanti e cittadini attoniti che al tramonto speravano di godersi qualche momento di fresco e tranquillità in città. Caduta su caduta, il siparietto è durato diverso tempo. "Jesolo come Riccione", è questo il messaggio che il giovane straniero ha mandato col suo video, scatenando inevitabilmente la rabbia dell'amministrazione cittadina, che ha fatto tanto per ridare alla città quella fontana, ora utilizzata per video inneggianti il degrado.

Piscina Jesolo

La piscina e il monopattino sul treno senza pagare il biglietto

E se non ci sono fontane a disposizione? Bhe, ai “maranza” poco importa, perché loro possono godersi i bagni rinfrescanti anche a bordo dei treni, gonfiando una piscina di gomma per bambini, autorizzati da colui che sui social si fa chiamare “il capo dei treni in Italia” e che ha aperto addirittura una mail per ricevere eventuali proposte di collaborazione.

Piscina in treno

Sui convogli che sembrano essere quelli che viaggiano in Lombardia, il giovane si sente il padrone indiscusso: utilizza l’interfono per fare gli annunci, rigorosamente in lingua araba, circola per i vagoni a bordo del monopattino per chiedere i biglietti ai poveri passeggeri che, per evitare discussioni, lo assecondano. Il tutto, ovviamente, senza pagare il biglietto: perché questa è una delle prerogative di questi ragazzi, la sfida al sistema con la consapevolezza di non essere perseguiti. Le multe? Strappate, via, non si pagano mica. Viaggi gratis in tutta Italia cercando di tirare scemi i controllori che svolgono onestamente il proprio lavoro. Esistono anche i video in cui i "maranza" spiegano come fare per non farsi beccare, perché ci sono delle vere e proprie tecniche di ingaggio, che prevedono solitamente la presenza di almeno 3 o 4 simili per fare opera di accerchiamento.

Monopattino

Il picnic a bordo del treno

Ma non c'è mica solo la piscina per provocare ed è difficile dire se chi ha organizzato un picnic sul treno, con tanto di tovaglia a terra abbia osato di più, ma è certo che esiste anche questo nell'universo dei "maranza". Il cuscus consumato sul pavimento di uno dei vagoni da un gruppo di 5 o 6 nordafricani giovanissimi rientra tra quelle provocazioni che si trovano sfogliando i video di TikTok in cui i nostri fanno sfoggio della loro strafottenza, perché certi di non avere alcuna conseguenza effettiva per il loro comportamento spregiudicato a favore di videocamera.

Picnic maranza

Le vacanze a sbafo

Quanto possono costare i weekend sulla Riviera romagnola d'estate? O addirittura interi mesi trascorsi a Riccione e nelle città della zona? Sicuramente cifre che il "maranza" non si può permettere. E allora, invece di rinunciarvi, cosa fa? Contribuisce al degrado dei centri abitati della Riviera, che da anni lamentano l'invivibilità del centro nelle ore serali a causa dei ragazzini che, muovendosi in branco, provocano i turisti e i residenti, aumentano il senso di insicurezza e si divertono a vessare i poveri passanti incontrati per mero divertimento. Per dormire utilizzano le sdraio lasciate sulle spiagge dai bagni, che a una certa ora chiudono e non riaprono fino al mattino successivo, oppure portano in città direttamente i materassi, da buttare sulla sabbia per esperienza en-plain-air. I più spregiudicati aprono i pullman in sosta negli stalli e trascorrono lì la notte prima che questi tornino in servizio. Tagliano il cibo con la tessera sanitaria in mezzo alla strada e via così, il tutto rigorosamente a favore di fotocamera dello smartphone.

Maranza in spiaggia

Il cassonetto come piscina e lo shampoo nella fontanella

E quando la canicola della città si fa asfissiante e non si può andare a Riccione, cosa c’è di meglio del nuovo prototipo di “piscina maranza”? Si utilizza una canna dell’acqua per riempire un cassonetto della spazzatura e il gioco è fatto: la piscina domestica, presa in prestito dal Comune di turno, è servita. Tuffi, immersioni e giochi in acqua in quel contenitore che fino a qualche ora prima probabilmente ospitava i sacchi della spazzatura diventano contenuti per video da centinaia di migliaia di visualizzazioni, che diventano virali.

Maranza nel cassonetto

E se non bastasse questo, ecco che uno dei tanti giovanissimi di questi gruppi si fa riprendere mentre, presumibilmente a Bolzano, si toglie la maglietta restando a torso nudo in piazza prima di afferrare un docciaschiuma e lavarsi i capelli in una fontanella comunale. Prima si bagna la testa, poi la insapona e infine la sciacqua, il tutto in uno spazio pubblico contribuendo così al degrado delle nostre città.

Maranza alla fontanella

L'ambulanza come taxi

Ci sono poi i più spregiudicati, perché sì, esistono anche ben altri livelli rispetto a questi, come i due furbacchioni che hanno ben pensato di chiamare un’ambulanza fingendo un malore per raggiungere Riccione da un paese dell’entroterra romagnolo e si sono poi ritrovati denunciati per interruzione di pubblico servizio e procurato allarme, non prima di aver insultato random il ministro Salvini. Riprendono tutte le fasi, dalla chiamata al 118 per chiedere l'intervento dei soccorsi alle successive interazioni con la centrale operativa che, ignara di essere stata presa in giro, ha continuato a fornire informazioni utili in attesa dell'arrivo del mezzo, tolto alla città per assecondare l'idiota pensata dei due ragazzini di origine straniera. "Ma chi c'ha voglia di tornare a piedi", si sente dire all'inizio del video per spiegare quale sia realmente la ratio dietro quel video.

Taxi maranza

L'abbigliamento di marca

E per chi non sapesse come facciano i ragazzini “maranza” a indossare tute, scarpe e indumenti che costano anche diverse centinaia di euro, su TikTok c’è un video registrato da uno di loro che lo spiega in modo semplice. “I ‘maranza’ buoni comprano le tute dal Marocco perché sanno la matematica”, dice un giovane marocchino in un video-tutorial di dubbio gusto, in cui spiega anche come si procurano gli abiti firmati i “maranza” cattivi: “. Sono tutti originali perché loro vanno a Riccione a rubarli nei negozi italiani. E quando non ci riescono vanno direttamente dalle prede e glieli tolgono di dosso”. Semplice, no? Il sotto testo di questo video è che gli italiani non sono intelligenti come loro, perché, stupidamente, vanno nei negozi a comprare indumenti non contraffatti e non li rubano al prossimo.

E non è difficile immaginare cosa possa generare questo in un ragazzino italiano, costretto a fare delle rinunce perché in casa non ci sono abbastanza soldi per comprare le scarpe da 500 euro, vedere che un suo coetaneo riesce ad avere quel che desidera perché, semplicemente, lo ruba a un altro sapendo di farla franca.

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