"Cercano lo scontro contro di noi". L'ira dei poliziotti contro i collettivi

Gli assalti violenti al rettorato e al commissariato sono stati sventati solo grazie all'intervento della polizia: "Chi ha fornito sostegno e supporto alle manifestazioni violente, oggi si assuma la responsabilità"

"Cercano lo scontro contro di noi". L'ira dei poliziotti contro i collettivi
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Le scene viste nel pomeriggio di ieri, martedì 16 aprile, all'università La Sapienza di Roma rischiano di essere il preludio a quello che potrebbe accadere nelle prossime settimane in Italia. I collettivi che non accettano i "no" delle istituzioni e scatenano la "lotta" stanno diventando una costante pericolosa e i rettori che, invece, acconsentono alle loro pretese creano precedenti pericolosi, dando loro l'impressione di poter avere tutto ciò che vogliono. In questo contesto, a subire le conseguenze sono ancora una volta i poliziotti e gli agenti delle forze dell'ordine. A Roma hanno prima impedito l'assalto al rettorato de La Sapienza e successivamente hanno dovuto impedire anche l'assalto al commissariato: scene vergognose che hanno avuto come conseguenza diversi agenti feriti, tra i quali un dirigente aggredito a calci e pugni.

"Quanto accaduto è inaudito e inammissibile in una società democratica aggressioni gratuite che si perpetuano ogni giorno, ogni tre ore, ai nostri danni solo perché c'è la certezza della totale impunità che sta trasformando, a prescindere dalle motivazioni che le generano, tutte le manifestazioni in occasioni per dare sfogo a violenza inaudita", ha dichiarato Felice Romano, segretario generale del Siulp. "Esprimiamo massima solidarietà ai colleghi feriti e ribadiamo che la misura è colma, i poliziotti sono stanchi di dover subire queste continue orde barbariche che si nascondono dietro al vessillo di studenti non violenti e disarmati", sono le parole di Valter Mazzetti, segretario generale del sindacato Fsp della Polizia di Stato. "Gli operatori in divisa non devono essere toccati, chi partecipa a qualsiasi manifestazione deve restare rigorosamente lontano da donne e uomini che svolgono un servizio per la collettività e non possono puntualmente subire violenza di ogni genere", conclude Mazzetti.

"Come spesso sta avvenendo, soprattutto in questo ultimo periodo, le manifestazioni organizzate dai collettivi e dai centri sociali hanno il solo scopo di fomentare e alimentare gli scontri con le forze dell’ordine", ha dichiarato in una nota Domenico Pianese, segretario del sindacato Coisp della Polizia di Stato. "Questi personaggi che scendono in strada e si travestono da manifestanti, in realtà cercano solo un modo per provocare tensione e creare caos", prosegue Pianese. Invece, Stefano Paoloni, segretario generale del sindacato Sap della Polizia di Stato, in una nota sottolinea come "chi nel recente passato per fini di carattere strumentale e politico ha fornito sostegno e supporto alle manifestazioni violente oggi si deve assumere la responsabilità di quanto accaduto".

I fatti de La Sapienza sono molto gravi e dimostrano che i collettivi vogliono alzare il tiro: "Non solo dentro la Sapienza sono accaduti episodi inqualificabili ma si è tentato anche l'assalto a un commissariato di polizia. Il nostro è uno Stato di diritto e le regole vanno rispettate, per cambiarle vanno attivati i processi democratici". Ma i collettivi, come si è visto in svariate occasioni, rifiutano qualunque procedimento democratico e conoscono solamente il linguaggio della violenza. "Continuiamo a chiedere con forza non solo la solidarietà delle istituzioni e della classe politica in maniera trasversale, ma anche l’approvazione con procedura d’urgenza delle norme che inaspriscono le sanzioni per chi aggredisce le forze di polizia", è l'appello di Pianese.

Un appello finora caduto nel vuoto, visto che a offrire solidarietà alle forze dell'ordine sono stati solamente gli esponenti della maggioranza e Italia Viva. Dal Pd, dal Movimento 5 stelle, da Avs e da tutte le altre sigle che si sono posizionate nell'opposizione al governo non c'è stata mezza parola di sostegno alle forze dell'ordine. E sono gli stessi che in passato non hanno perso tempo a stigmatizzarle, prendendo per buoni i racconti dei collettivi che, dopo aver scatenato gli scontri, sono andati a piangere sui social contro le ipotetiche violenze degli agenti.

"L'auspicio è che i disegni di legge presentati dal Governo il 16 novembre dell'anno scorso diventino presto legge in quanto in tali provvedimenti normativi sono previste sanzioni più aspre per chi usa violenza e resistenza pubblico ufficiale nonché per chi danneggia beni mobili e immobili adibiti all'esercizio di funzioni pubbliche.

Questa è divenuta ormai una priorità, il Parlamento non tardi ulteriormente", è, invece, l'appello di Paoloni, che invoca maggiori tutele per gli agenti. Intanto dai collettivi sono state preannunciate nuove lotte.

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