Le cinghiate, i calci e i pugni: così in quattro hanno picchiato una coppia gay

Tre uomini e una donna hanno assalito una coppia di ragazzi gay che stava attraversando la strada a mano presa al rientro da una serata romana

Le cinghiate, i calci e i pugni: così in quattro hanno picchiato una coppia gay
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Sono immagini che nessuno vorrebbe più vedere quelle che arrivano da Roma Eur e che hanno immortalato il brutale pestaggio di una coppia di ragazzi omosessuali da parte di alcuni coetanei (almeno apparentemente). Il video è stato diffuso da Gay Center sui suoi canali e le immagini sono state inviate al servizio Gay help line, che si occupa di denunciare le violenze dai danni degli omosessuali, di qualunque matrice siano. Sono stati i due giovani a volere che le immagini avessero diffusione massima per cercare di individuare gli aggressori.

I due ragazzi, che vogliono mantenere l'anonimato, stavano rientrando da una serata trascorsa a Roma e, si legge nella denuncia di Gay Center, "mentre attraversavano la strada, mano nella mano, un'auto li ha tagliati per poi fermarsi. Un grido di uno dei due ragazzi, spaventato, ha scatenato la violenza". Quattro persone che si trovavano a bordo di quella macchina, tra le quali anche una donna, sono scese e hanno iniziato a riversare contro i due giovani la loro violenza, corredata di irripetibili insulti omofobi. Il tutto, specifica Gay Center, "senza che nessuno intervenisse se non per filmare l’accaduto". Uno dei due ragazzi è stato colpito con una cintura, oltre che con calci e pugni. La donna, invece, "ha colpito entrambi alla testa".

L'appello che viene fatto dall’associazione è rivolto a chiunque potesse riconoscere i quattro aggressori, invitandoli a effettuare una segnalazione, anche anonima, al numero 800 713 713 o alle forze dell’ordine. Subito dopo l'aggressione, i due ragazzi aggrediti sono stati visitati al pronto soccorso e con il verbale si sono poi recati dalla Polizia di Stato, dove hanno formalizzato la denuncia, e poi hanno chiamato il servizio Gay help line per chiedere assistenza legale, che verrà loro offerta. "Pur non essendo attivisti di professione, non possiamo rimanere in silenzio di fronte a tale brutalità. Oltre al dolore fisico del pestaggio, ci ha ferito profondamente l'indifferenza di chi ha assistito alla scena.

Anziché intervenire per aiutarci, queste persone hanno preferito filmare l'accaduto e pubblicarlo sui social", hanno dichiarato i giovani. "Rivedendo il video, siamo rimasti sconvolti dalla ferocia con cui siamo stati attaccati, senza che nessuno temesse le gravi conseguenze che un simile gesto poteva avere", hanno aggiunto.

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