Niente luci per Israele. Il sindaco di Brescia Laura Castelletti (indipendente ma vicina dai Dem e al locale gruppo di Azione) ha detto no alla proposta di illuminare il palazzo comunale della Loggia con i colori di Israele. A denunciare il “niet“ dell’amministrazione di centrosinistra sono stati i capogruppo dei partiti di centrodestra, in opposizione a Brescia, e l'associazione Italia Israele di Brescia. La richiesta era stata avanzata infatti dalla stessa associazione e dal centrodestra l'aveva portato all'attenzione del primo cittadino che attraverso il presidente del Consiglio comunale ha comunicato ai capigruppo di aver già espresso solidarietà ad Israele con un comunicato subito dopo gli attacchi di Hamas.
La denuncia e il rifiuto
"Riteniamo - scrive il centrodestra - che questa sia una scelta molto grave e contraddittoria, soprattutto se si pensa che la prassi di illuminare la facciata della Loggia avviene per molte questioni decisamente di minore gravità. Una scelta motivata dalla presenza in maggioranza di una forte componente ideologica anti israeliana". Di più. "Ci indigna e preoccupa che l'amministrazione non abbia accolto la nostra richiesta per dimostrare solidarietà alle vittime innocenti, centinaia di civili, giovani, anziani, madri e bambini catturati dei terroristi di Hamas" ha scritto l'associazione Italia-Israele in una nota.
La condanna di Regione Lombardia
“Non è la prima volta che la maggioranza di sinistra a Brescia tiene una posizione quanto meno ambigua su Israele, ma riteniamo di una gravità inaudita la scelta del Comune di non illuminare Palazzo Loggia con i colori della bandiera di Israele. Mentre la Regione non ha esitato un secondo a illuminare Palazzo Lombardia di bianco e blu, l'amministrazione comunale ha scelto di piegarsi a una minoranza ideologica che evidentemente ritiene che alcune vittime abbiano meno valore di altre”, hanno attaccato gli assessori regionali lombardi Giorgio Maione e Simona Tironi.
Centrodestra all'attacco sul premio per la Pace a Zaki
Il centrodestra bresciano con in testa l'onorevole Simona Bordonali, a cui ha dato forza anche l’Europarlamentare leghista Angelo Ciocca portando il caso a Bruxelles, chiede al sindaco di Brescia di ritirare il premio Brescia per la pace che nel 2021 era stato consegnato a Patrick Zaki. "La scelta di oggi è ancora più insopportabile se si ricorda che la stessa amministrazione di Brescia è stata tanto sollecita a proiettare di giallo la Loggia per dimostrare la sua solidarietà allo studente Zaki che dopo essere stato liberato grazie alla mediazione dell'Italia oggi ha usato parole inaccettabili contro Israele e la democrazia che evidentemente non gli appartiene", ha rimarcato l'associazione Italia-Israele.
Per il centrodestra bresciano, "un uomo che fa queste dichiarazioni non può essere uomo di pace". Da qui la polemica politica con la Loggia che non sarà illuminata con i colori di Israele mentre Zaki avrà modo e tempo per vedersi ritirare il premio per la pace.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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