La sinistra di Milano, ormai da tanti anni, basa gran parte delle sue campagne elettorali sui centri sociali. Non è certo una novità che il sindaco Sala, e gli amministratori di sinistra che l'hanno preceduto, abbiano un occhio di riguardo per i gruppi che vivono all'esterno dei paletti della legalità, ignorando ogni regola base della democrazia e della convivenza normata da regole. Ma sono un bacino di voti, quindi la giunta li coccola e, di tanto in tanto, fa loro anche qualche regalo. Basti pensare a quanto accaduto nei giorni scorsi quando, dopo anni e anni di occupazione abusiva, il centro sociale Lambretta ha ottenuto uno spazio nuovo, assegnato senza alcun bando.
La denuncia è di Silvia Sardone, eurodeputato e consigliere comunale della Lega a Milano, che ha reso noto l'ennesimo scandalo legato a uno dei tanti centri sociali cittadini. "Il connubio politico tra Pd e centri sociali a Milano è sempre più solido e preoccupante: l'assegnazione di un immobile comunale al Lambretta, dopo 11 anni di occupazioni abusive in città, è uno schiaffo alla legalità e ai milanesi perbene", scrive Sardone in una nota, rivelando che "il Comune, per far fronte a un eventuale sgombero del centro sociale di via Edolo, ha deciso di dare senza alcun bando pubblico 380mq di spazi agli antagonisti in via Rizzoli". Quel che stupisce, ma nemmeno poi tanto, è che non è nemmeno la prima volta che accade una cosa simile, sia coi centri sociali che con gli abusivi che occupano gli appartamenti. Intanto, però, i cittadini milanesi vengono ricacciati indietro nelle graduatorie ed esclusi dai bandi, che in questo caso, come afferma Sardone, non è stato nemmeno effettuato.
"Gli attivisti del Lambretta hanno fatto il bello e il cattivo tempo per parecchio, tenendo sotto scacco interi quartieri tra feste ed eventi esentasse e danneggiando anche i commercianti regolari", prosegue il consigliere, ricordando implicitamente il periodo della pandemia, quando i locali regolari, che pagano le tasse e seguono la legge, erano chiusi e i centri sociali continuavano a organizzare feste ed eventi. "Mi chiedo come sia possibile che sindaco e giunta si inchinino davanti a questi professionisti dell'illegalità, che tra l'altro odiano Israele e gli ebrei, esaudendo ogni loro desiderio.
Gli stessi militanti del centro sociale hanno scritto sui propri canali social che c'è stata una lunga e fattiva interlocuzione col Comune di Milano per ottenere la nuova sede di via Rizzoli", prosegue Sardone, che poi conclude: "È vergognoso che a Milano accada tutto ciò: l'asse della maggioranza si sta pericolosamente spostando sempre più a sinistra".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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