Dopo aver sgomberato, qualche giorno fa, l’ex studentato di via Canzio, 4, in zona Loreto, il centro sociale Lambretta ha occupato, venerdì, un nuovo immobile. Si tratta dell’ex sala Bingo di via Val Bogna, in zona Calvairate, dove venerdì pomeriggio una ventina di ragazzi ha forzato il cancello, prendendo possesso della struttura (guarda le foto).
“Abbiamo intenzione di proseguire la nostra battaglia per una città che sappia essere umana, che esca dalle logiche della Milano da bere e che sia di ampio respiro per chi non si rassegna alla crisi e crede nell’importanza di tessere reti a livello locale e internazionale”, si legge sulla pagina Facebook Milano in Movimento, dove gli attivisti hanno postato foto, video e comunicato di rivendicazione dell’occupazione, definita “antifascista”.
“Alle porte del quinto compleanno del Lambretta siamo decisi a portare avanti i percorsi che ci caratterizzano (lo sport popolare, il lavoro nelle scuole, le attività con i migranti come la squadra dei Black Panthers e la scuola di italiano, il lavoro sulla musica con il laboratorio hip hop ecc …) e diventare punto di ritrovo e scambio, un nuovo presidio nella zona che sia antifascista, anti sessista e antirazzista”, annunciano nel comunicato gli attivisti del centro sociale.
E, detto fatto, dalla giornata di venerdì, nella struttura si svolgono aperitivi, feste e pranzi. E il paradosso è che a pagare per l’elettricità è ancora il proprietario dell’immobile, un privato cittadino, che, essendo avvenuta l’occupazione di venerdì sera, dovrà aspettare fino a lunedì per bloccare le utenze elettriche. “Ho prontamente denunciato alla Digos l'accaduto, rimanendo allibito dall'impunità, che permette agli stessi individui di occupare un edificio dopo l'altro senza che possano essere fermati”, ha detto a ilGiornale.it il proprietario dello stabile che, progettava di aprire nell’immobile occupato ieri, sfitto dopo lo sfratto per morosità degli ex proprietari del Bingo, un centro polifunzionale per giovani, con uffici di coworking per start up, e che però, viste le risorse limitate, aveva deciso di venderlo.
Ma “il 10 febbraio, nelle prime ore del pomeriggio”, racconta il proprietario, “con rivendicazioni di assalto proclamate sulle loro pagine Facebook, il Lambretta sale sui tetti dell'edificio e nonostante le numerose telefonate tempestive alle forze dell'ordine, entra e prende possesso dell'immobile, come nulla fosse”. “Dichiara lo spazio estorto al fascismo, in maniera del tutto infondata ed ingiustificata”, visto che il padrone dell'immobile è un privato cittadino, prosegue il proprietario, che denuncia, infine, di trovarsi “abbandonato a se stesso, senza nessuna tutela per la proprietà privata e per i propri diritti”.
Lo scorso settembre lo stesso collettivo Lambretta aveva occupato l’ex studentato abbandonato di via Canzio di proprietà dell'Università Statale di Milano, dopo che un incendio aveva reso inagibile la vecchia sede degli attivisti a via Cornalia.
Nonostante le proteste dello stesso rettore della Statale, che aveva accusato il collettivo di "sottrarre spazi agli studenti", i ragazzi del Lambretta hanno lasciato l’immobile solo qualche giorno fa, per consentire l’inizio dei lavori di ristrutturazione del palazzo, decisi dalla Statale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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