Deborah, morta di tumore per far nascere la figlia. "Aveva paura, abbiamo pianto notti intere"

La 38enne ha scoperto di avere un tumore lo stesso giorno in cui ha saputo di essere incinta. Il compagno: "Ha detto facciamo nascere la nostra bambina, poi penserò a me"

Deborah, morta di tumore per far nascere la figlia. "Aveva paura, abbiamo pianto notti intere"
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"La Deby ha messo sempre gli altri al primo posto. Ha pensato sempre prima agli altri che a se stessa. Lo ha fatto anche per nostra figlia. Ha scelto di proteggere lei piuttosto che curarsi". Sono parole piene d'amore quelle che Massimo Chinaglia riserva per la sua compagna, Deborah Vanini, la neomamma di 38 anni morta di tumore per far nascere la figlia, Megan. "Abbiamo passato notti a piangere. Aveva paura. - racconta l'uomo in una intervista al Corriere della Sera - Ma non ha mai avuto un dubbio sulla sua scelta. Io ho avuto dubbi, lei mai".

La storia d'amore

Massimo e Deborah si conoscono in discoteca, ma poi si perdono di vista. Il destino vuole che, alcuni mesi dopo, si incontrino casualmente a un autolavaggio di Carate Brianza: "Era il 15 aprile 2014. - ricorda Chinaglia - Come potrei dimenticare la data. Tornava dal veterinario con il suo cane. È stato un colpo di fulmine. Da quel giorno non ci siamo mai più lasciati. Ed ero certo che saremmo invecchiati insieme". La storia d'amore decolla subito, così come matura in fretta il desiderio di avere un figlio: "Deborah era piena di vita e di passioni. - continua -Erano due anni che cercavamo un figlio. Avevamo preso la nuova casa, più grande, pensando al nostro progetto di vita. E quando finalmente sembrava che tutto andasse per il verso giusto ecco la batosta. Deby non se lo meritava".

La scoperta del tumore

Un anno fa, la 38enne scopre di essere incinta. Lei e il compagno sono al settimo cielo per l'arrivo di quella bimba tanto desiderata e cercata. Ma la gioia di diventare genitori lascia ben presto il passo alla paura. Lo stesso giorno in cui le viene comunicata la lieta notizia, Deborah scopre di avere un tumore. Purtroppo, le cure per il cancro non sono compatibili con la gravidanza. Messa davanti alla scelta più difficile, la giovane donna decide di rinunciare alla chemioterapia per far nascere la figlioletta. "Lei non ha esitato un solo istante. - dice Chinaglia -Io non so cosa senta una donna quando aspetta un figlio, ma lei non ha avuto dubbi. Mi ha detto: facciamo nascere la nostra bambina, poi penserò a me. Mesi drammatici. Non avevamo neppure la certezza che riuscisse a portare a termine la gravidanza. Ricordo la visita al Buzzi il 13 agosto, quando ha fatto anche una risonanza e abbiamo capito che la bambina stava bene, è stata un’emozione indescrivibile".

Il dolore

Deborah lotta con tutte le sue forze per poter stringere tra le braccia la figlioletta. E per due mesi ci riesce. Ma poi il tumore non le dà scampo e, due giorni fa, il suo cuore si ferma. "Ora ho solo un vuoto enorme. - prosegue il compagno - Ho perso tutto e non nascondo di avere ancora tanti dubbi. Mia figlia crescerà senza la sua mamma, senza la persona più importante della vita. Non dovrebbe capitare a nessuno. Tante volte ho ripetuto che mi sarei dovuto ammalare io, che per la mia bambina sarebbe stato meglio avere la sua mamma. L’ho detto anche al sacerdote al funerale, Deborah era un angelo buono".

La bimba

La piccola Megan oggi ha due mesi. È il papà a prendersi cura di lei, grazie anche al prezioso contributo dei nonni che la sommergono di amore e attenzioni. Massimo, che fa ancora fatica a riprendersi dalla perdita prematura della compagna, si è rimpromesso di raccontare alla piccina della sua meravigliosa mamma: "Le dirò chi era ma non dovrà sentirsi in colpa.

- assicura - Non dovrà pensare che lei è morta a causa sua. Saprà che si è ammalata e ci ha lasciati troppo presto e saprà di essere la figlia di una donna bella dentro e fuori, di una donna eccezionale, altruista e generosa".

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