Ecco il Bayesian in fondo al mare: il video mai visto dello yacht di Mike Lynch

Quarta Repubblica manda in onda un documento esclusivo: il Bayesian adagiato sul fondo del mare di fronte a Porticello

Ecco il Bayesian in fondo al mare: il video mai visto dello yacht di Mike Lynch
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Cosa non torna sulla fine del Bayesian? Quasi tutto. Di certo c’è solo che quella nave “inaffondabile” è affondata. Che l’albero maestro, che in un primo momento pareva si fosse spezzato, in realtà non s’è spezzato. Che sette persone sono morte, tra cui il magnate Mike Lynch. E che, come dimostrato da alcune fotografie scattate pochi minuti prima dell’affondamento, forse il portellone di poppa non è mai stato aperto come si pensava.

Oggi lo yacht costruito dalla "Perini" è adagiato in fondo al mare, al largo di Porticello, vicino Palermo. Riposa appoggiato sul fianco destro, conservando chissà quali segreti (forse gli hard disk del magnate britannico?) e le risposte sul perché, quella notte del 19 agosto, è colato a picco nel mezzo di una tempesta improvvisa. Quarta Repubblica poco fa ha mandato in onda in esclusiva un video mai pubblicato del Bayesian in fondo al mare. Si vede lo scafo a 52 metri di profondità. Si vede una porzione del fianco sinistro, probabilmente proprio lì dove sono state ritrovate le vittime del naufragio. Dalle immagini si nota la linea bianca di galleggiamento. Poco sopra i due oblò, probabilmente quelli delle cabine della zona ospiti. Poi la ringhiera del ponte e uno sbuffo di bolle prodotte dai sommozzatori che hanno ispezionato il relitto alla ricerca di risposte sulla notte della tragedia.

Sul naufragio indaga la procura di Termini Imerese. Tre gli indagati: il capitano James Cutfield, il marinaio Matthew Griffiths e l'ufficiale di macchina Tim Parker Eaton, tutti autorizzati a lasciare l’Italia. Le domande si sprecano. L’equipaggio era preparato? Aveva valutato correttamente il meteo, non esattamente dei migliori? Aveva acceso il motore per puntare la prua al vento, come richiesto dalle condizioni avverse del mare? E ancora: perché mentre le nubi si addensavano in cielo, i marinai pubblicavano sui social i video dei lampi invece di mettere in sicurezza la nave? E soprattutto: il naufragio era evitabile?

Forse sì. Se non altro perché poco distante dal Bayesian un’altra imbarcazione, peraltro più piccola e meno tecnologica, la Sir Robert Baden Powell, è uscita indenne dalla tempesta. E sono proprio le testimonianze degli ospiti e del capitano di quel veliero che potrebbero dare agli inquirenti alcune indicazioni su cosa sia successo quella notte. Quarta Repubblica la scorsa settimana aveva mandato in onda un altro documento straordinario: le fotografie scattate dagli ospiti del Sir Robert poche ore e pochi minuti prima del naufragio. “Avevamo cenato a terra e stavamo tornando sulla barca – ha spiegato a Rete4 il comandante Karsten Börner – Abbiamo fatto un giro intorno al Bayesian perché gli ospiti volevano vederlo da vicino ed era tutto chiuso. Sia il portellone posteriore che quello laterale”. Le prime foto sono state scattate intorno alle 22. Poi oltre le 3.30 di mattina, pochi istanti prima del disastro: nessuno dei portelloni sembrava essere aperto.

Solo l’analisi del reperto, ovviamente, potrà forse chiarire cosa è successo davvero quella notte. Ma non sarà facile risalire alla verità soprattutto perché neppure sui dati di navigazione vi sono certezze. Secondo quanto ricostruito da Quarta Repubblica, infatti, il sistema AIS che avrebbe dovuto segnalare la posizione della nave e la direzione della prua in realtà non funzionava correttamente. Sui siti di tutto il mondo nei giorni successivi al naufragio è stato mostrato un video del percorso che la nave avrebbe compiuto nei 16 minuti in cui è stato in balia del vento.

Fino ad oggi, sembrava chiaro - stando ai dati forniti dalle strumentazioni di bordo - che l’imbarcazione fosse stata spinta dalla corrente e avesse ruotato su se stessa, come se nessuno fosse al timone per cercare di mettere la prua al vento. Una situazione strana, ma che potrebbe non corrispondere alla verità. L'anomilia del sistema AIS infatti rende quella ricostruzione "non attendibile" e lascia aperti altri ulteriori interrogativi.

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