Milano, e soprattutto piazza del Duomo, la notte di capodanno, è stata terra di nessuno. Immigrati di prima e seconda generazione hanno insultato l'Italia, i suoi rappresentanti ma, soprattutto, hanno molestato e violentato le donne che, loro malgrado, si sono trovate lì per l'ultima notte dell'anno. La prima a denunciare è stata una studentessa belga e poi, una dopo l'altra, hanno trovato il coraggio di farlo anche altre donne. Gli inquirenti ora indagano sui fatti, anche a fronte delle 3 denunce presentate fino a questo momento, e l'ipotesi più accreditata è che si sia trattato di taharrush gamea, il rituale islamico che umilia le donne e le punisce per aver partecipato alla vita pubblica.
Tra le vittime c'è anche una ragazza emiliana, che mai si sarebbe aspettata di trascorrere un capodanno così spaventoso a Milano con il fidanzato. "Dopo i fuochi ci siamo spostati sotto i portici per prendere un po' di aria, perché c'era troppa gente e non riuscivamo a stare. Dopo abbiamo iniziato a camminare mano nella mano, lui era davanti a me, e a un certo punto sento una mano che mi va sotto al vestito. Certo in ogni modo di toglierla ma senza riuscirci. Inizio a urlare chiedo a lui di mettermi davanti e dopo 10/15 secondi mi tira via", così la giovane ha raccontato quei secondi di terrore nel corso di un'intervista rilasciata a Dritto e Rovescio, il programma di Paolo Del Debbio in onda questa sera su Rete4.
"Ho iniziato a tremare, non respiravo più e mi volevo fermare, poi ho pianto. Lì per lì non me ne sono resa conto però sì, c'erano altri uomini con lui", ha spiegato la giovane, confermando che hanno cercato di circondarla per non farla andare via. "Era di origine pakistana o indiana e mi ricordo solo che aveva una camicia blu. Si vedeva che non era a posto con la testa. Sono andata dalla polizia e dopo poco è arrivata un'altra ragazza", ha detto la giovane, probabilmente si trattava della studentessa inglese o di quella belga. "All'inizio non avevo capito, pensavo la stessero schiacciando, perché c'era tanta gente. Poi quando ha iniziato a dire che le stavano mettendo la mano mi sono girato e ho visto quell'uomo dietro l'ho presa di forza.
Quando mi sono girato c'erano altre 3 o 4 persone girate verso di me. Se non ci fossi stato? Probabilmente sarebbe finita peggio...", è la versione del fidanzato della ragazza, che l'ha salvata. Ora dovranno essere le forze dell'ordine, coordinate dalla procura, a fare giustizia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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