Il conducente dell'autobus che nella serata di martedì 3 ottobre è precipitato dal cavalcavia di Mestre è Alberto Rizzotto, di circa 40 anni. I colleghi lo definiscono come un professionista esperto, che lavorava in quel settore da circa 7 anni. Era originario di Conegliano ma viveva a Tezze sul Brenta, non distante. Da quanto si evince dalle prime ricostruzioni, l'uomo aveva preso servizio circa 90 minuti prima dello schianto e questo farebbe propendere per l'esclusione del colpo di sonno tra le cause dell'incidente.
Poco prima di rimanere coinvolto nel tragico incidente, Rizzotto ha scritto un post sui social: "Shuttle to Venice". Erano le 18.30, meno di un'ora e mezza prima della tragedia. Il messaggio geolocalizava l'autista, morto nello schianto con 20 passeggeri, allo "Hu Camping" di Marghera, dove gran parte delle vittime dello schianto sembra alloggiasse. Nelle ore successive, quando ormai la notizia si era diffusa, sotto al post di Rizzotto sono comparsi i messaggi sempre più preoccupati degli amici. Sapevano che quella la linea percorsa da Alberto: "Rispondi", "Fatti sentire per favore". Ma i messaggi rimasti senza replica e quelle richieste accorate hanno trovato tragica conferma quando è stata diffusa la notizia.
"L'autobus era nuovo e lui era bravo", sostiene Massimo Fiorese, amministratore delegato de La Linea. Rizzotto era dipendente della Martini Bus, che aveva noleggiato il mezzo alla società La Linea, con una quale aveva un contratto per il trasporto dei turisti a Venezia. Il video ripreso dalle telecamere di sorveglianza sembra suffragare l'ipotesi del malore alla guida: "Si vede il pullman, un mezzo molto pesante perché elettrico, poco prima di cadere dal cavalcavia. Il mezzo arriva, rallenta, frena. È quasi fermo quando sfonda il guard rail". La sua morte ha destato una fortissima impressione tra chi lo conosceva. Tiziana, una sua conoscente, su Facebook dice accorata: "Mi spiace tanto! Speravo fosse un altro Alberto...".
"È una strage. In questo momento noi dobbiamo solo pensare a salvare più vite possibile e dare conforto a chi ha perso i propri cari", ha detto il governatore Luca Zaia al Corriere della sera.
"Ci troviamo di fronte ad una tragedia che ha pochi eguali in Europa", ha proseguito il presidente della Regione Veneto, che è stato allertato dal responsabile del servizio 118: "Senza giri di parole mi ha detto: 'Presidente, c'è stata una strage'. Mi si è gelato il sangue".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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