Il liquido, la nube, i momenti prima dell'esplosione: il video che fa chiarezza sulla tragedia di Calenzano

La fuoriuscita di liquido e la formazione di una densa nube poco prima dell'esplosione: la procura autorizza la pubblicazione delle immagini

Gli attimi prima dell'esplosione a Calenzano
Gli attimi prima dell'esplosione a Calenzano
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L'incidente occorso nello stabilimento Eni di Calenzano, alle porte di Firenze, è ancora avvolto dal mistero. Ci sono ancora diversi punti che gli inquirenti devono sciogliere per capire cosa possa essere successo nel deposito logistico di stoccaggio. Tuttavia, la procura ha autorizzato la pubblicazione di un video in ci si mostrano gli attimi prima dell'esplosione che ha ucciso 5 operai e ne ha ferito altri 26. Il filmato è stato registrato dalle telecamere interne della struttura e riprende la pensilina di carico e di scarico dove si è verificata l'esplosione.

Il magistrato che coordina le indagini ha spiegato che le immagini "rivelano l'abbondante fuoriuscita di liquido e la formazione di una densa nube a ridosso dell'esplosione" mentre "dei lavoratori, che indossano una tuta bianca, sono impegnati in una lavorazione su un carrello elevatore in prossimità del luogo nel quale esiste una tubazione riposta sulla struttura pensile, che, in corrispondenza di due flange, risulta essere priva dei bulloni di sicurezza". Questo dettaglio è stato rilevato dagli inquirenti che lavorano sul caso a segito dei rilievi eseguiti in loco ieri. Nelle immagini, a un certo punto, si nota un grande alone bianco che ostruisce la visuale: quella è la fuoriuscita del materiale che, da lì a poco, ha generato l'esplosione.

Sarebbero due i bulloni mancanti che, a seguito delle indagini, si dovrà stabilire se siano stati determinanti nello sviluppo della tragedia. Nel frattempo, sono stati sequestrati i piani di sicurezza interni ed esterni, che dovranno essere messi in relazione con quanto finora ricostruito per capire se e come sono stati poi applicati nei momenti dell'emergenza. Nella pensilina 6 e 7 pare fossero in corso operazioni di manutenzione simultanea e in quel momento c'era un camion impegnato in un rifornimento in una pensilina poco distante. La manutenzione era orientata a verificare le condizioni di due raccoglitori di vapori, che erano stati segnalati come non funzionanti.

Tuttavia, Eni nega che ci fosse un intervento di manutenzione alla pensilina 7 in quanto, spiega in una nota la società, "era sì previsto in esecuzione nella mattinata, ma fisicamente non ancora iniziato e pertanto non in corso al momento dell'esplosione".

L'esplosione è avvenuta nel posto 6 e il posto 7 è quello in cui era in corso il carico dell'autocisterna. Al momento, il deposito è chiuso e non operativo: la procura di Prato ha deciso per lo stop dell'impianto per almeno due mesi per consentire agli investigatori di procedere con l'indagine sul campo.

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