Quando la sinistra parlamentare, quella della Ztl e dello sdegno verso i poveri, si renderà conto di cosa accade fuori dalle mura dei suoi salotti patinati, forse sarà troppo tardi per intervenire. Il movimento di giovani e giovanissimi comunisti che si rifà alle lotte degli Anni Settanta, e che finora si sta limitando agli slogan terroristici, viene coccolato dai vari Elly Schlein e Giuseppe Conte, desiderosi di ampliare il proprio bacino di voti. Nessuna condanna per le violenze perpetrate contro la polizia, nessuna condanna per le barbare occupazioni scolastiche ma solo scudi a difesa di questi "bravi ragazzi".
Qualcuno però si è chiesto cosa potrebbe succedere alla prossima manifestazione, quando i partecipanti si potrebbero sentire legittimati ad agire con violenza? E qualcuno dei benpensanti di sinistra si è chiesto cosa pensino di loro questi giovani che si ispirano a Stalin, a Lenin e alla sinistra extraparlamentare? La loro rabbia indiscriminata verso la sinistra e la destra parlamentari è sinonimo del rifiuto della democrazia e dell'ordine costituito, così come insegnato dai loro "cattivi maestri".
Ed è quindi inutile che da sinistra cerchino di coccolarli, perché rischiano un pericoloso effetto boomerang. Lo sa bene Giuseppe Conte, contestato durante la passerella di piazza alla manifestazione degli studenti contro il ministero dell'Interno. I presenti hanno tenuto a ricordargli a muso duro dei manganelli spianati dalle forze dell'ordine contro i manifestanti durante i cortei che si sono tenuti durante i suoi due governi. E lo stesso hanno fatto i militanti del collettivo comunista Cambiare Rotta nei confronti del sindaco di Milano, che pensando di unirsi alle voci indignate per far bella figura è stato sbugiardato dai militanti, perché si trova sempre qualcuno con il pugno più chiuso del proprio. "Questo clima da repressione che un po' si respira oggettivamente non va bene. Erano ragazzi, studenti, non mi sembrava proprio il caso di intervenire in quel modo. Quindi bene Mattarella e il suo richiamo", aveva detto Beppe Sala dopo gli scontri di Pisa.
Di tutta risposta, dal collettivo gli hanno ricordato chi è e che non deve nemmeno provare a salire sul loro carro per ottenere consenso. "Il sindaco Sala e le sue dichiarazioni non sono altro che l'espressione di un centro-sinistra ipocrita, che si definisce democratico e che grida strumentalmente al 'governo dei manganelli'", dicono da Cambiare Rotta in quello che rappresenta un violento atto di accusa contro l'ipocrisia dei finti buonisti.
"Rispediamo al mittente le vergognose strumentalizzazioni del centro-sinistra e dei sindacati concertativi che fingono di avere la memoria corta, e rilanciamo con ancora maggiore determinazione la lotta e l'organizzazione fuori e contro questo intero arco parlamentare", si legge ancora nel manifesto degli studenti comunisti, sempre più vicini agli ex ambienti della sinistra extraparlamentare, pericolosamente viva più che mai dopo gli anni Settanta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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