È stata imbrattata la formella della Memoria di Brescia dedicata a Sergio Ramelli, studente milanese militante nel Fronte della Gioventù morto il 29 aprile 1975 aggredito da un gruppo di Avanguardia Operaia il 13 marzo dello stesso anno. La formella è stata posizionata lungo il percorso della memoria in vicolo sant’Urbano, sulla salita per il Castello a Brescia. La targa che riporta il nome di Ramelli lo stato di studente e la data dell’aggressione sono stati ricoperti vernice nera a cancellare ogni lettera. Non è la prima volta che la formella del militante del Fronte della Gioventù è finita nel mirino dei vandali. Nel 2015 infatti la targhetta venne rimossa da alcune persone per poi essere riposozionata nella sua sede dal Comune.
Le reazioni
Gioventù Nazionale Brescia e Fratelli d'Italia Brescia hanno ribadito sdegno nei confronti di un'azione definita “vile e ignobile“. “Danneggiare il ricordo di un ragazzo ucciso a soli 19 anni dai gruppi della sinistra extraparlamentare è qualcosa di triste ed al contempo inaccettabile. Le formelle presenti in Via Musei non ricordano solo i caduti di una o dell’altra parte politica, ma tutti coloro che sono morti a causa delle stragi dell'odio politico. Spero che le forze politiche bresciane abbiano il coraggio di denunciare questo vile gesto, e che si smetta di considerare le vittime della nostra storia come di diverse categorie. Ovviamente se la formella non venisse ripulita, saremo noi stessi militanti a provvedere", dichiara il consigliere comunale e militante di Gioventù Nazionale Brescia, Carlo Andreoli. Il Coordinatore di Fratelli d'Italia Brescia, Diego Zarneri, ha aggiunto: "Il vile atto che ha danneggiato il ricordo di Sergio Ramelli è un affronto a tutti noi, a prescindere dal colore politico. Difendere la memoria di chi è stato assasinato a causa dell'odio politico è un affronto a tutte le vittime che sono ricordate in quella strada. Spero che come forze politiche di centrodestra e centrosinistra si abbia la maturità di condannare il gesto e di creare un clima di pacificazione riguardo fatti del passato che hanno comunemente condizionato negativamente la nostra comunità territoriale e nazionale“. Di più.
Il gesto e l'indagine
Paolo Inselvini, Coordinatore Regionale di Gioventù Nazionale Lombardia, ha dichiarato: "Questo gesto ignobile dimostra quanto sia importante per i giovani comprendere e preservare la storia del nostro paese. Sergio Ramelli è stato ucciso semplicemente perchè da qualcuno veniva ritenuto non degno di poter esprimere le proprie idee e le proprie legittime posizioni poltiche.
Sergio era un ragazzo come noi che amava la propria comunità, si spendeva per il bene del suo territorio e aveva deciso di fare militanza politica a destra in un momento storico nel quale era estremamente difficile farlo. A noi sta onorare la sua memoria e chiederne il rispetto in occasioni come questa, nelle quali viene profanata ignobilmente“. Sul caso indaga la Digos di Brescia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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