L'accertamento antiriciclaggio dopo l'Sos. I legali: "I 900 milioni dichiarati al Fisco"

Continua l’indagine sulla reale residenza di Marella: viveva in Italia o Svizzera?

L'accertamento antiriciclaggio dopo l'Sos. I legali: "I 900 milioni dichiarati al Fisco"
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Essanestrasse 91, Eschen, Lichtestein. È un indirizzo che torna più volte nel decreto di perquisizione dei pm di Torino nell'ambito del fascicolo sull'eredità di Agnelli. Qui si trova domiciliata la Bundeena Consulting, una delle società terze in cui si trovano – secondo i magistrati - «beni, produttivi di reddito, derivanti dall'eredità del senatore». Sempre qui sono di casa la Blue Dragons Ag e la Dancing Tree Ag, due società anonime su cui si troverebbero i redditi «tramite Cfc» di John Elkann. Dell'esistenza di questi redditi è lo stesso numero uno di Exor a parlare per primo, nelle sue dichiarazioni integrative per gli anni 2019-2020-2021. Ma questo avviene solo tre mesi dopo che la sua P Fiduciaria diventa oggetto di un accertamento antiriciclaggio scattato probabilmente dopo una sos, una «segnalazione di operazione sospetta», da parte di un intermediario bancario o finanziario. E conclusosi peraltro con delle comunicazioni alla procura di Torino che già stava indagando sulla questione dell'eredità, dopo l'esposto di Margherita Agnelli, a fine 2022. Le sos scattano in genere quando un soggetto obbligato si trova di fronte a un'operazione per la quale si hanno «motivi ragionevoli per sospettare che siano in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio». A seguito di questo accertamento, come raccontato ieri, la Gdf avrebbe poi individuato 900 milioni di dollari, riferibili a John e ai fratelli Lapo e Ginevra. Somme di cui i tre fratelli avrebbero dato conto al Fisco, peraltro regolarizzando le loro posizioni. «Gli stessi fondi – precisano infatti con una nota gli avvocati di Elkann Paolo Siniscalchi, Federico Cecconi e Carlo Re - sono stati regolarmente dichiarati dal nostro assistito, che ha pagato le imposte dovute e continuerà a farlo».
Venendo all'eredità di Marella Agnelli, e cioè il vero cuore dell'inchiesta che si basa in primis sugli accertamenti sull'ipotesi di una presunta evasione di circa 4 milioni di euro dell'Irpef per gli anni 2018 e 2019. I pm cercano di individuare elementi a sostegno della loro tesi: e cioè la «fittizietà» della residenza in Svizzera della vedova dell'Avvocato che renderebbe nulli i patti successori firmati dalla figlia Margherita. E quindi «contratti, scritture, note, accordi e corrispondenza», ma anche le dichiarazioni dei dipendenti della vedova (ascoltati in questi giorni) e le sue cartelle cliniche. I documenti serviranno anche – scrivono nel decreto di perquisizione - alla «esatta individuazione» del suo patrimonio: e cioè le vicende societarie della Dicembre ss, la cassaforte a capo della holding miliardaria degli Agnelli, e anche la sua «disponibilità di beni, redditi, e società off shore». Agli atti ci sono anche alcune consulenze grafologiche sulle firme, ritenute «apocrife», su alcuni atti «di rilievo».

Gli inquirenti cercano i documenti originali sull'aggiornamento della «compagine sociale» della Dicembre (cambiata nel 2004 dopo la morte dell'Avvocato) che furono presentati «in maniera irregolare» e «a distanza di anni». E cioè nel 2021 dopo un esposto del giornalista Gigi Moncalvo al settore antifrodi della Sec.

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