Tra Lanzichenecchi e Dowtown Abbey: i social sbeffeggiano Alain Elkann

Alain Elkann sconvolto per la presenza di giovani vivaci in prima classe li paragona ai lanzichenecchi mentre lui, uomo di cultura, legge Proust in francese

Tra Lanzichenecchi e Dowtown Abbey: i social sbeffeggiano Alain Elkann
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Alain Elkann ha deciso di mettere piede nel mondo reale, di scendere dalla torre di cristallo e come un novello Cristoforo Colombo di andare a esplorare le terre a sud. Un'esperienza che probabilmente non dimenticherà facilmente, anche perché si è imbattuto nei lanzichenecchi.

Da quanto questa parola non finiva in un articolo di giornale? A memoria d'uomo, forse da quando Michelangelo ancora abbozzava la Cappella Sistina. Va dato atto al nostro di aver rinfrescato un termine che ora probabilmente in tanti useranno, molti a sproposito, dopo averlo letto grazie ad Alain Elkann che, porello, ha avuto la sfortuna di incrociarli a bordo di un treno diretto a Foggia, che non si capisce per quale motivo, secondo lui, passi anche per Benevento. Addirittura di trovarseli in prima classe: che volgavità signovi miei.

Il classisimo trasuda in ogni parola dell'articolo del padre di John, Lapo e Ginevra Elkann, al punto che i giornalisti dello stesso quotidiano sul quale ha trovato spazio, La Repubblica, edito dal gruppo Gedi, il cui presidente è proprio il figlio John, sono stati costretti a dissociarsi. Tralasciando le parole di Giuseppe Conte, che dall'alto della sua ben nota umiltà (come dimostrano le vacanze a 5 stelle in montagna) ha sferrato l'attacco ad Alain Elkann, i social non potevano che sbizzarrirsi davanti all'articolo vergato con foga evidente, in cui il malcelato schifo per il popolino emerge senza troppi imbarazzi, tanto da chiedersi se quello del padre dell'editore di Repubblica non fosse un pezzo autoironico.

"Italo lancia le nuove carrozze classe Alain Elkann", scrive un utente mostrando la sobria "Gold state coach", la carrozza d'oro dei monarchi del Regno Unito risalente al XVII secolo. E si sprecano le battute di chi immagina la faccia schifata dell'uomo che, con il suo completo di lino, si è trovato circondato di ragazzetti in t-shirt e pantaloncini, al pari dei signorotti di prima classe che per una serie di concause si sono trovati a cena con lo "straccione" di terza classe Jack Dowson.

Oppure, Alain Elkann novello Violet Crawley, contessa madre di Grantham, nella fortunatissima saga Downtown Abbey, o moderno San Girolamo tra la pletora di lanzichenecchi. Che dire, poi, delle parodie di famosi libri della narrativa gialla, che ripercorrono il terrore vissuto dallo spaurito rampollo in mezzo a giovani vivaci.

"Terrore sul treno" può essere il titolo del pamphlet di Alain Elkann in cui lui, in prima persona, racconta il trauma di aver scoperto che sui treni non esiste la terza classe in cui i passeggeri caricano il carbone le caldaie per la locomozione e quale sventurata idea sia stata prendere il treno e non il jet privato.

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