Scoperta choccante nel leccese, dove i medici del pronto soccorso dell'ospedale Vito Fazzi si sono mossi per denunciare una violenza sessuale nei confronti di una bambina di 8 anni, accompagnata dal padre che ha riferito di una non ben precisata caduta. Durante il controllo, il personale sanitario si è accorto che la bambina era stata sottoposta all'infibulazione. Stando a quanto finora emerso, la bambina è entrata in ospedale d'urgenza con quelle che il padre ha dichiarato fossero le conseguenze della caduta, causata da una spinta del fratellino mentre i due stavano giocando. Ma i medici che l'hanno presa in carico hanno capito fin dall'inizio che c'era altro dietro il malore della bambina e, andando a fondo nel controllo, hanno appurato che fosse derivante dall'infibulazione.
Stando a quanto riportano i media locali, la bimba, originaria del Mali, è entrata in ospedale per un'emorragia. La procura dei Minori ha aperto un'inchiesta e i carabinieri sono stati incaricati di eseguire le indagini. Ai medici la piccola ha riferito di provare fortissimi dolori al basso ventre, all'inguine e di provare un malessere generale, probabilmente frutto di un'infezione. Ora la bimba è stata ricoverata e oltre alla procura sono stati allertati i servizi sociali. La piccola è ora fuori pericolo mentre la posizione dei suoi familiari è al vaglio degli investigatori, che dovranno anche stabilire chi ha effettuato fisicamente la mutilazione.
In tutto il mondo occidentale e in gran parte del pianeta orientale è una pratica vietata. Nel nostro Paese è perseguibile penalmente, con pene che arrivano fino ai 12 anni di reclusione, che arrivano a 16 nel caso in cui la vittima sia minorenne. L'Oms da anni porta avanti una campagna di sensibilizzazione a livello mondiale ma, nonostante questo, in alcune comunità asiatiche e africane, questa consuetudine barbara viene eseguita come se fosse una sorta di rituale. La mutilazione avrebbe lo scopo di impedire alle ragazze di avere rapporti sessuali prima del matrimonio. Essendo una pratica illegale, viene eseguita in condizioni igieniche precarie e pericolose.
Consiste nell'escissione totale e parziale dei genitali esterni, per praticare poi una cucitura con filo o spine dei due lati della vulva, per generare una restrizione dell'ostio. Solo una piccola fesura viene lasciata aperta, per la fuoriuscita dei fluidi biologici e solo una volta che la ragazza avrà contratto matrimonio verrà praticata la riapertura chirurgica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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