Le Ong in mare continuano a provocare il governo italiano con azioni e dichiarazioni che, nelle loro intenzioni, probabilmente sono mirate a indebolirlo. Nello scenario internazionale che si è configurato, con la richiesta unisona dei Paesi Ue di rafforzare i confini esterni, quindi anche quelli meridionali, la loro opera configura, ora più che mai, un pericolo per la sicurezza nazionale e internazionale.
L'attentatore di Bruxelles, come altri prima di lui, è sbarcato a Lampedusa nel 2011 e da lì ha risalito l'Europa in lungo e in largo prima di essere "neutralizzato" dalla polizia. Da parte delle Ong, in questi giorni, non ci sono stati nemmeno piccoli cenni di solidarietà per i due svedesi uccisi a colpi di fucile d'assalto dal tunisino irregolare. D'altronde, non sarebbe stato utile per la narrazione, visto che ci sono diverse navi Ong in mare pronte a portare in Italia irregolari di cui non si conosce spesso nemmeno l'identità.
Una di queste imbarcazioni, la Humanity 1 della Ong Sos Humanity, in queste ore si lamenta dell'assegnazione del porto di Bari perché, a loro dire, non era quello più vicino che poteva essere assegnato. Questa nave ha ricevuto un finanziamento da 790mila euro per il 2023 da parte del governo tedesco per le operazioni di recupero dei migranti in mare, presupponendo lo sbarco in Italia. Ora viaggia con 88 persone a bordo, frutto di tre interventi, e dovrebbe sbarcare domattina nel capoluogo pugliese. "Le autorità italiane hanno negato la richiesta del capitano di riconsiderare l'assegnazione del porto di Bari", fanno sapere, ignorando completamente che solo le autorità italiane hanno diritto decisionale in tal senso. E se viene assegnato un porto, come sottolineato a più riprese dal Tar del Lazio al quale le Ong hanno fatto diversi ricorsi, dietro ci sono ragioni che non devono interessare i ricorrenti. E la solita solfa, ripetuta anche da Sos Humanity, che tutto questo "è contrario al diritto marittimo", è stata già smontata dai tribunali italiani.
Eppure, le navi delle Ong continuano a pretendere, ad accusare e ad avanzare colpe contro il nostro Paese. La domanda, però, è sempre la stessa: perché, se l'Italia è un Paese così disumano, non vengono chiesti poltri altrove? La risposta non è mai arrivata e sicuramente mai arriverà. Nel frattempo, però, le autorità hanno proceduto a sanzionare la nave Mare Jonio, l'unica della flotta civile battente bandiera italiana. Sbarcata a Trapani, alla Ong sono state contestate diverse violazioni. In primo luogo non aver ottemperato alle istruzioni dell'Mrcc di Roma che, dopo la prima segnalazione dell'imbarcazione in pericolo, aveva indicato di contattare e mettersi agli ordini del centro di coordinamento del soccorso marittimo libico.
In secondo luogo, a Mare Jonio viene imputato di non aver richiesto alle stesse autorità libiche l'assegnazione di un porto di sbarco. Ovviamente non sono mancate le solite proteste e l'annuncio di un ricorso presso i tribunali italiani, l'ennesimo. Intanto in Europa continuano a sbarcare i terroristi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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