È fine ottobre quando Maria Luisa Finatti, professoressa di una classe prima dell'Istituto Viola Marchesini di Rovigo, viene colpita dai suoi alunni con due proiettili di gomma esplosi da una pistola ad aria compressa.
La donna racconta che da quel giorno non riesce più ad essere sé stessa: "Sono cambiata, mi sono chiusa, non riesco a insegnare come prima". Anche per questo motivo ha deciso di denunciare tutta la classe "per difendere la mia dignità e quella dei miei colleghi, ma soprattutto perché è stato oltrepassato un confine". Una denuncia realizzata anche per rompere il "clima di omertà" creatosi da quel giorno.
Le parole della Littizzetto
La vicenda è tornata al centro delle cronache successivamente alle parole di Luciana Littizzetto nel corso della trasmissione "La bomba" su Radio Deejay: "Il gesto è assurdo e violento ma i professori devono imparare a gestire le classi. Devi avere a che fare con degli energumeni e se i ragazzi fiutano la debolezza degli insegnanti, ci marciano sopra. Non esistono classi ingestibili, esistono professori bravi con cui gli studenti stabiliscono un rapporto e altri con cui non ci riescono". In passato la Littizzetto ha insegnato per nove anni musica e lettere. Per questo ha aggiunto: "A me non ha mai sparato nessuno, c’erano studenti turbolenti che lanciavano gessetti ma io non ho mai pensato di denunciare o scrivere ai giornali". Ha poi concluso dando la colpa di quanto avvenuto anche ai professori sottolineando l'importanza dell'empatia che deve crearsi all'interno di una classe. "Se riesci a creare questa relazione empatica non ti sparano con la pistola ad aria compressa".
A queste parole non è mancata la replica. Infatti, Tosca Sambinello, avvocato della docente, dopo l'intervento della comica, ha detto senza giri di parole: "Mi auguro che sia stata una boutade delle sue perché, se la battuta è pensata, sta a significare che la signora “tollera” gli atti di bullismo in classe allorquando i docenti non siano stati in grado d’instaurare un rapporto empatico con gli alunni". Ha poi concluso senza giri di parole affermando: "La Littizzetto ha perso un’occasione per starsene zitta".
I commenti della politica
Anche la politica è intervenuta. Lo stesso ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in un tweet ha così commentato la vicenda: "Quando uno studente spara ad un insegnante non ci sono se e non ci sono ma. Educhiamo al rispetto sempre e comunque".
Quando uno studente spara ad un insegnante non ci sono se e non ci sono ma. Educhiamo al rispetto sempre e comunque.https://t.co/hqMPs4VhmH
— Giuseppe Valditara (@G_Valditara) January 22, 2023
Il ministro, inoltre, ha deciso di seguire in prima persona la vicenda. La preside, Isabella Sgarbi, dell'Itis Viola Marchesini verrà ricevuta al ministero. "Sarà un incontro informativo in cui la dirigente andrà a riferire quanto accaduto dato che il ministro ha espresso la volontà di seguire personalmente il caso", ha dichiarato Roberto Natale che dirige l'Ufficio scolastico di Padova e Rovigo.
Le parole della comica hanno provocato una reazione anche nel leader della Lega e ministro dei Trasporti Matteo Salvini: "Come si può solo pensare di dire una cosa del genere? A volte il silenzio è d’oro".
Gli studenti
Il comitato studentesco della scuola ha deciso di commentare la vicenda. "Non si diventa consapevoli di un errore perché si riceve una punizione. Eppure, nessuno alla televisione lo dice, nemmeno i più esperti.
Tutti - scrivono nel loro comunicato - a puntare il dito verso la nostra scuola, senza intenzione di capire, di andare oltre il giustizialismo che ingrossa le polemiche, agita gli animi, aumenta l’audience, ma non educa mai". Per poi lanciare un attacco ai media colpevoli di "ingigantire, attaccare e sparare sentenze".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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