"Le loro politiche non resteranno senza risposta". Hacker filorussi attaccano i siti italiani

Il gruppo NoName ha messo down per qualche minuto i siti di diversi minesti, forze armate e servizi. La rivendicazione filorussa: "Il governo russofobo italiano sostiene Zelensky, noi sosteniamo gli attacchi alla sua infrastruttura Internet"

I siti messi down dagli hacker filorussi di Noname
I siti messi down dagli hacker filorussi di Noname
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Gli hacker filorussi di NoName continuano ad attaccare le infrastrutture informatiche italiane, prendendo di mira siti di interesse sociale per il bene pubblico. Sabato erano finiti nel mirino i siti degli aeroporti di Milano Malpensa e di Linate ma quelle non sono state le uniche aggressioni effettuate, perché in contemporanea gli hacker hanno colpito anche il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, oltre ad alcuni siti di trasporto pubblico. Questa mattina sono arrivate anche nuove rivendicazioni da parte dello stesso gruppo, riguardanti il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il ministero dell'Economia, i Carabinieri, Intesa San Paolo, Acqua Novara e Acque Veronesi.

La rivendicazione è stata fatta poco dopo le 8 e in breve tempo tutti i siti sono tornati operativi, senza gravi danni per l'utenza. Nella giornata di ieri, invece, gli hacker di NoName hanno colpito, sempre per un tempo molto limitato, i siti della Marina Militare, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, il ministero dell'Economia e quello di Trasporti. Non è tanto il danno causato agli utenti con questi attacchi a preoccupare, visto che si tratta di azioni Ddos che causano un semplice sovraffollamento sulla banda e, quindi, l'impossibilità di accedere ai servizi dei siti che sono stati attaccati. Ma il disservizio è limitato nel tempo e anche quest'oggi l'intervento dei tecnici ha permesso di ristabilire in breve le funzionalità.

"Lunedì il governo italiano ha esteso la fornitura di attrezzature militari a Kiev fino alla fine del 2025. Il primo ministro Giorgia Meloni ha annunciato la sua disponibilità a sostenere l’Ucraina fino alla fine della guerra, nonostante i possibili cambiamenti nella posizione degli Stati Uniti dopo l’insediamento di Donald Trump", si legge nella rivendicazione degli hacker, che poi aggiungono: "Il capo della Nato, Mark Rutte, ha invitato gli alleati ad aumentare il sostegno militare all'Ucraina per rafforzare la sua posizione in vista di potenziali negoziati di pace.

E mentre il governo russofobo italiano continua a sostenere il regime criminale di Zelensky, noi sosteniamo gli attacchi all’infrastruttura Internet di questo Paese". Nella rivendicazione di oggi, poi, aggiungono: "Risorse italiane sotto attacco - le loro politiche non rimarranno senza risposta".

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