​L'ex Bestia di Satana apre uno sportello d'ascolto. Ira dei familiari delle vittime: "Lucra sul nostro dolore"

Rabbia dei familiari delle vittime, i quali non accettano che una possibilità del genere venga data a Mario Maccione, tornato in libertà dal 2017

​L'ex Bestia di Satana apre uno sportello d'ascolto. Ira dei familiari delle vittime: "Lucra sul nostro dolore"
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Si torna a parlare di Bestie di Satana, una pagina atroce della cronaca nera italiana; Mario Maccione, ex membro del gruppo, ha deciso di aprire uno sportello d'ascolto virtuale, e i familiari delle vittime hanno subito espresso la loro contrarietà. Una notizia, dunque, che sta generando non poche polemiche, soprattutto sui social network.

Chi è Mario Maccione

Soprannominato "Ferocity", Mario Maccione era il più giovane delle "bestie". Aveva 16 anni all'epoca dei fatti, e dai suoi compagni veniva considerato un medium, ossia un soggetto capace di contattare le forze soprannaturali. Le Bestie di Satana, lo ricordiamo, hanno avuto il loro scenario in Lombardia, nella provincia di Varese, e sono ritenute responsabili di omicidi e induzione al suicidio. Con la sentenza definitiva risalente all'ormai lontano 2007, i membri del gruppo sono stati ritenuti colpevoli dell'uccisione di Mariangela Pezzotta, Chiara Marino e Fabio Tollis, oltre che dell'occultamento di cadavere e del suicidio indotto di Andrea Bontade. Gli omicidi risalgono alla fine degli anni '90 e l'inizio del 2000. La vicenda resta fumosa, tanto che si sospettano altre diciotto vittime.

Maccione, come abbiamo detto, era il più giovane del gruppo composto anche da Andrea Volpe, Nicola Sapone, Paolo Leoni, Pietro Guerrieri, Marco Zampollo, Eros Monterosso, Elisabetta Ballarin e Massimino Magni. Finito dietro le sbarre come i suoi compagni, "Ferocity" era stato condannato a 19 anni, ma ne ha scontati di fatto 13 e mezzo, per poi tornare in libertà nel 2017 per buona condotta e indulto.

Lo sportello d'ascolto

Mario Maccione, che oggi ha 43 anni, ha spiegato di avere intenzione di lanciare uno sportello dedicato all'ascolto perché, a suo dire, "alcune persone mi hanno chiamato per raccontarmi angosce e ansie simili a quelle che ho vissuto io. Non voglio sostituirmi a un professionista, non sono laureato: ma sento di poter aiutare gli altri".

La reazione delle famiglie

Una notizia che ha lasciato increduli, e poi furiosi, i familiari delle vittime. Michele Tollis, il papà di Fabio Tollis, ucciso a soli 19 anni nel 1998, ha dichiarato: "Che dire? Il lupo cambia il pelo ma non il vizio. Sto cercando di 'disintossicarmi', evito di leggere qualunque notizia sulla vicenda. Ma tutto ciò ora mi sembra assurdo, se non pericoloso, come pericoloso è quel personaggio".

"Quando ho saputo di questo sportello ho pensato che lui voglia lucrare sul nostro dolore", ha invece affermato la madre di Christian Frigerio, scomparso il 14 novembre del 1996 all'età di 23 anni.

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