"Ateneo chiuso per Ramadan". Gli studenti musulmani chiedono lo stop pure a Bologna

Dopo gli studenti del Politecnico di Milano, dai Giovani musulmani d'Italia di Bologna arriva la richiesta di chiudere l'ateneo emiliano per la fine del Ramadan

"Ateneo chiuso per Ramadan". Gli studenti musulmani chiedono lo stop pure a Bologna
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Era prevedibile ed è accaduto: l'ideologica decisione del rettore dell'Università per Stranieri di Siena, Tomaso Montanari, di sospendere le lezioni il prossimo 10 aprile in occasione della fine del Ramadan, sta avendo ripercussioni nelle altre città. In un'ottica di emulazione e di affermazione del proprio culto religioso, infatti, gli studenti musulmani stanno adottando pressioni sui propri atenei per veder riconosciuto il 10 aprile come giorno di sospensione. Un tumulto che parte dall'istituto comprensivo di Pioltello, che ha ottenuto il sostegno del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che passa per Siena e arriva fino a Milano e a Bologna.

"Ritengo sia un'ottima idea proporre la sospensione delle lezioni universitarie nel giorno della fine del Ramadan. Andrebbe estesa a tutte le università italiane perché farebbe bene a tutti gli studenti musulmani", ha dichiarato Osama, tra i responsabili dei Giovani musulmani d'Italia di Bologna. Gli studenti del capoluogo emiliano arrivano dopo quelli del Politecnico di Milano, che premono sulle autorità dell'ateneo per ottenere la sospensione di ogni attività il 10 aprile. Ora, questa richiesta potrebbe estendersi a macchia d'olio in tutte le città universitarie e si potrebbe arrivare a proteste in caso di diniego.

Ma questa è una istanza che non può essere ricevuta dai rettori degli atenei italiani e che mette in evidenza la presunzione degli studenti musulmani, che hanno preso coraggio dopo la decisione di Montanari e l'appoggio di una certa classe politica alla scelta del dirigente scolastico dell'istituto di Pioltello. Secondo un'analisi di Pagella Politica, che prende in considerazione proiezioni e non dati effettivi, in Italia gli studenti musulmani sono meno del 5% del totale. Per questa percentuale irrisoria di studenti si chiede alle scuole e alle università di chiudere e sospendere le lezioni in un giorno che rappresenta una festività solo per una minoranza.

Non ci sono esempi simili in nessun Paese europeo, dove al massimo gli studenti di fede musulmana vengono esentati dalla lezione, ma scuole e università non prevedono alcun tipo di chiusura. Anzi, al di fuori dei confini italiani ha destato clamore il caso della scuola di Pioltello. Ora, però, gli studenti musulmani si fanno forza dei precedenti e avanzano le loro pretese, così come da settimane le stesse organizzazioni fanno leva sugli atenei italiani per chiedere che questi interrompano qualunque collaborazione con Israele. "La fine del Ramadan è una festa per noi importantissima e si darebbe la possibilità agli studenti musulmani di stare con le loro famiglie.

Ci confronteremo quindi con i giovani musulmani delle altre città e siamo pronti anche noi a presentare una richiesta all'università di Bologna", ha spiegato Osama. Nelle prossime ore potrebbero arrivare richieste anche da altri gruppi di studenti musulmani.

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