"Milano sotto attacco dal governo". Majorino e l'assurda tesi sui migranti

Dopo la batosta rimediata al Pirellone, Majorino tenta di recuperare consensi con tesi inverosimili sulla volontà del governo di penalizzare Milano

"Milano sotto attacco dal governo". Majorino e l'assurda tesi sui migranti

Il caso "via Cagni", la strada di Milano dove si trova l'ufficio immigrazione, è noto da anni. Non è da oggi che i sindacati di polizia denunciano una situazione insostenibile per quel che concerne l'organizzazione delle file e delle migliaia di stranieri che si mettono in coda per fare i documenti. Tuttavia, sembra che la sinistra si renda conto solo oggi di questo problema, con un tempismo che definire sospetto sarebbe poco. Da ottobre, infatti, stranamente il Pd si è reso conto del caos di quell'ufficio immigrazione e non ha perso tempo a puntare il dito contro il governo appena insediato, benché si tratti di una situazione pregressa e ben più datata. Il culmine l'ha raggiunto Pierfrancesco Majorino, che in uno slancio di ipocrisia, per cercare di recuperare consensi per il suo partito e in assenza di argomenti validi, ha addirittura parlato di "città sotto attacco" da parte del governo.

E ne è sicuro, anche se non si capisce quale sia la ratio delle sue certezze: "È evidente che Milano è sotto attacco da parte del governo. Come interpretare diversamente la vicenda di via Cagni con le invereconde file cui sono costretti di notte e al freddo cittadine e cittadini che devono regolarizzare la loro posizione? Il Ministro dell'Interno non ha nulla da dire? Non ha soluzioni da proporre?". Le dichiarazioni di Majorino lasciano molto spazio a dubbi e domande ma basta soffermarsi a riflettere qualche minuto per rendersi conto che l'atteggiamento assunto dall'ex candidato al Pirellone, sconfitto senza appello dal governatore uscente Attilio Fontana, ha assunto il tipico atteggiamento del Pd ultima maniera. Il vittimismo sempre e comunque, anche con argomenti ridicoli come questi secondo i quali il governo avrebbe addirittura deciso di attaccare Milano, è la cifra stilistica che ha contraddistinto la segreteria di Enrico Letta.

L'ex europarlamentare ha addirittura ipotizzato che anche la questione delle coppie omogenitoriali sia parte della strategia di attacco di Palazzo Chigi contro la "povera" Milano. "È evidente che Milano e il rispetto dei diritti che qui è di casa danno fastidio all'esecutivo Meloni oggi impegnato in azioni politiche mirate e dannose", ha concluso Majorino nella sua nota.

Ma la domanda resta: perché queste rimostranze arrivano ora e nessuno, nell'interesse degli stessi migranti che ora la sinistra fa finta di difendere, prima di settembre ha mai alzato un dito per denunciare quanto accade in via Cagni? Gli esponenti dell'attuale maggioranza hanno sempre tenuto acceso il focus nel silenzio imbarazzato e menefreghista del Pd, sia nazionale che locale, che ora vorrebbe lavarsi la coscienza addossando ogni responsabilità a un governo che ha trovato una situazione preesistente e che deve risolvere un problema causato da loro.

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