Morte Ramy, cosa dice la relazione della polizia locale

Ecco gli esiti della relazione della polizia locale sull'incidente che ha portato alla morte del 19enne egiziano

Il casco di Ramy, a terra dopo due dossi presi a folle velocità durante la fuga
Il casco di Ramy, a terra dopo due dossi presi a folle velocità durante la fuga
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Nello scontro in cui ha perso la vita Ramy Elgaml ci potrebbe essere stato un urto tra lo scooter e l'autoradio dei Carabinieri pochi metri prima dell'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta.

È questa l'ipotesi della Polizia locale descritta nell'ultima relazione relativa all'incidente stradale del 24 novembre. Secondo la ricostruzione dei vigili urbani, che si basa sulle immagini dell'unica telecamera che ha filmato le fasi dell'inseguimento e il conseguente schianto delle due auto, i movimenti delle luci dei fari dei due mezzi coinvolti suffragherebbero quest'ipotesi. Prima che i due veicoli siano inquadrati, si vede chiatamente una sovrapposizione dei bagliori dei fari e un rapido movimento laterale di quelli dello scooter. Sono le 04.03 e 37 secondi quando, come riporta il Corriere della Sera, i fasci di luce del Tmax e della pattuglia che lo insegue sono sul lato sinistro dell'inquadratura che sorveglia l'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta, a Milano. Alle 04.03 e 38 secondi, i musi dei due veicoli sono praticamente appaiati e viaggiano in contromano. Lo scooter corre a filo del marciapiedi sinistro, mentre i fari della Giulietta sono vicini alla marmitta (sul lato destro) del Tmax su cui i due giovani del quartiere milanese Corvetto, Ramy Elgaml e Fares Bouzidi, sono in fuga da oltre otto chilometri. Entrambe le auto entrano vengono riprese dall'obiettivo, ma devono ancora arrivare all'incrocio, mentre lo scooter deve ancora provare a stringere la curva a sinistra. In quel momento, però, il "tocco" della gazzella dei carabinieri sul motorino c'è già stato, ben prima che i veicoli entrino nell'inquadratura. A confermarlo ci sono le tracce sulla carena evidenziate dai carabinieri: niente ammaccature, ma si vedono tre segni grigi all'altezza della pedana destra del passeggero. Sulla staffa posteriore della marmitta si nota che la fascetta metallica che regge il terminale di scarico è piegata in avanti. Secondo la relazione dei carabinieri, il contatto sarebbe avvenuto pochi secondi prima, quando i bagliori di luce dei due veicoli che si incontrano viene interpretato come segnale dell'urto.

Il Tmax si avvicina all'incrocio qualche metro più avanti, quando sulla telecamera che copre l'incrocio dal lato opposto, quello di via Solaroli, l'orologio segna le 04.03 e 39 secondi. Le immagini successive mostrano lo scooter che cerca di svoltare e inizia la caduta quando si trova sulla seconda metà dell'attraversamento pedonale sul lato di via Quaranta. Le immagini della telecamera mostrano, inoltre, che tra l'auto e lo scooter c'è un po' di "spazio", sebbene i due veicoli siano vicinissimi. A quel punto, il carabiniere che guida la Giulietta pinza i freni e, quindi, l'auto slitta sui binari e tira dritto per evitare di travolgere lo scooter che è in procinto di cadere.

La dinamica ricostruita dei vigili sembra non legare direttamente il "tocco" tra la pattuglia dei carabinieri e lo scooter dei due nordafricani alla successiva caduta, ma lascia supporre che lo schianto sia avvenuto accidentalmente a causa dell'elevata velocità del Tmax e di altri fattori.

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