Ci fu il tempo in cui gli influencer si chiamavano Scià di Persia, Soraya, Nasser e re Faruk e poi venne la Begum che, a scoprirlo, era il nome della consorte del Imam, pure principe. Costui era Aga Khan IV, figlio di Alì e nipote di Mohammed che tagliò nell’eredità appunto il figlio, degenerato e blasfemo, per consegnare a peso d’oro ed incenso, denari miliardari a Kharim. La famiglia aveva vissuto la Belle Epoque di Francia, ballerine e sciantose avevano finito per giacere nelle stanze di Kaqrim I e di Mohammed dopo, tra queste anche una italiana, Theresa Magliano, che danzava all’Opera di Montecarlo e fece perde la testa e cadere il turbante al califfo discendente del profeta.
Erano i tempi in cui l’Imam seduto su una bilancia a Bombay riceveva da altri nobili l’equivalente in oro, dunque trattavasi di favole reali, il nonno dell’Aga Khan IV si sposò più volte, anche una commessa di un negozio di dolciumi nel sito poco orientale dio Aix Les Bains, cadde in dolce estasi ma toccò a lady Joan Buller andare a definitive nozze che, sette mesi dopo, portarono alla nascita dell’Aga Khan IV, Karim, addì 17 dicembre del ‘36. Erano anni difficili per tutti tranne che per loro, a parte qualche guaio religioso, il dopo guerra fu il paradiso degli occhi per Karim che vide spuntare in casa Gilda, al secolo Rita Hayworth presto fuggitiva da Orson Welles per andare nella reggia di Ali, figliol molto prodigo di dolce vita. In breve per colpa di questi vizi, Alì vide passare davanti agli occhi e al conto in banca, i miliardi che finirono sull’estratto di Karim il quale, studente ad Harvard, a vent’anni scoprì di essere il titolare di un impero.
I famigliari erano abituati a vivere su panfili, motoscafi, dimore da sogno e poi cavalli e aerei, finché, tra una traversata e l’altra Cristoforo Colombo Karim scorse l’isola del tesoro, la Sardegna, la terra dei pastori, la costa le cui terre erano tutte intestate alle moglie dei suddetti dediti alla pastorizia ritenendosi quei litorali per niente produttivi. Karim sentì il profumo dei fiori e dei soldi, acquistò una prima casa vista mare, poi prese a rilevare ettari su ettari, nessuno si oppose a tanta grazia contabile, tranne ziu Agnuleddu, ex impiegato alle Poste di Santa Teresa di Gallura, eremita sul sito di Coluccia con cavallo e cane, stop ma niente riverenze al principe, okkupazione pacifica e orgogliosa fino al 1996 quando Angelo Sanna, questo il nome e il cognome, passò al paradiso.
Ma ormai i giochi erano fatti, architetti di Francia e di atri paese, disegnarono il nuovo presepe, vennero Cala di Volpe, Porto Cervo e altro ancora, investimento non selvaggio ma di criterio paesaggistico, le pietre dei pastori diventarono smeraldi, da cui la Costa fu Smeralda dopo essere stata chiamata Valle delle’Inferno dagli stessi sardi.
Tempi di gloria e boria, Karim sposò Sarah Crocker-Poole che impiegò secondi due per lasciare il mondo della moda, era una indossatrice, e convertirsi per divenire la Begum (sposa del principe), figli tre mentre l’Aga Khan ospitava Gianni Agnelli e andava a Buckingham da Elisabetta che lo chiamava Sua Altezza,epperò non erano soltanto notti magiche e donne perché il principe, a differeza dello zio Alì, capì di dover rispettare l’impegno dell’Imamm, dunque fece costruire una università di medicina a Karachi e ospedali e banche e assicrazioni e ovviamente moschee, tutto per consentire al mondo musulmano di uscire dal buio e scoprire realtà distanti, un po’ come era accaduto a lui, quel giorno, in barca quando il mozzo urlò Terra Terra e incominciò la vacanza dei Vanzina. A 88 anni il principe ha concluso la fiaba.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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