Nelle ultime ore, il ministero della Salute ha pubblicato sul proprio portale web la segnalazione per un lotto di spinaci non conforme ai requisiti di legge per poter essere commerciato ma che si trova già sugli scaffali dei supermercati.
"Richiamo per rischio chimico"
Il marchio in questione è Decò Italia e il prodotto viene commercializzato con il nome di "Spinaci italiani con mozzarella e condimento ai formaggi" che fa parte dei prodotti surgelati. Come si legge (clicca qui) sul documento pdf messo a disposione di tutti, il lotto incriminato è L2299C, marchio di identificazione dello stabilimento del produttore è IT1339/L CE e il nome di chi ha prodotto gli spinaci è Gias s.r.l. la cui sede dello stabilimento si trova a Mongrassano Scalo in provincia di Cosenza. La confezione è di 450 grammi con scadenza l'aprile 2024 e il motivo del richiamo è dovuto alla "presenza di corpi estranei simili al frutto dello stramonio".
Cos'è lo stramonio
La raccomandazione, in questi casi, è sempre la stessa: chiunque avesse già acquistato il prodotto è pregato di non consumarlo e restituirlo al punto vendita per ottenere così il rimborso. Ma da dove nascerebbe il pericolo? Il paragone con lo stramonio mette in allerta perché si tratta di una tra le piante più velenose e diffuse che si trovano in Italia: il suo habitat naturale è variegato e può crescere in climi montani così come anche nelle pianure e infesta soprattutto i terreni coltivati. Come spiegano gli esperti di Noisiamoagricoltura, la pianta è velenosa in ogni sua parte. "Questo a causa di un’altissima concentrazione di alcaloidi, soprattutto della scopolamina", spiegano. Non a caso, è anche chiamato "erba del diavolo" o "erba delle streghe" perché nell’antichità lo stramonio era particolarmente utilizzato per le sue proprietà allucinogene, sedative e narcotiche, soprattutto durante i rituali sciamanici".
Come abbiamo visto sul Giornale.it, l'ultimo precedente di spinaci contaminati e richiamati dal ministero della Salute risale allo scorso mese di ottobre quando c'era stato l'allarme contaminazione da mandragora, pianta tossica che non è comunque stata rinvenuta sull'alimento dopo tutte le analisi del caso da parte di un laboratorio di analisi che avevano dato esito negativo.
In quel caso si era trattato di un lotto (273) commercializzato dalla catena Il Gigante di spinaci in busta da 500 grammi. Anche in quel caso, ovviamente, il consiglio alla popolazione di consegnare il prodotto al punto vendita e di non consumarlo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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