Qualche giorno di monitoraggi e cura con gli antibiotici

Lo staff del medico ha accolto la richiesta del silenzio stampa arrivata dalla famiglia

Qualche giorno di monitoraggi e cura con gli antibiotici

Milano Era stato dimesso dal San Raffaele una settimana fa. E domenica scorsa ha scherzato sui social mostrando sorridente i tulipani fioriti nel suo giardino. «Vi tulipano tutti» aveva scritto. Ma ieri per Silvio Berlusconi è stato necessario un nuovo ricovero. Stavolta in terapia intensiva. Ad accompagnarlo in ospedale è stata la moglie Marta Fascina, preoccupata dal suo affaticamento respiratorio di ieri mattina. Dopo una tac e gli esami del sangue, è risultato evidente che l'infezione polmonare di qualche giorno fa non si era completamente assorbita e aveva nuovamente dato segni della sua presenza. Il leader di Forza Italia, ora stabile e vigile, resterà sotto controllo per qualche giorno, il tempo di curare l'infezione che, pur non avendo conferme mediche, sembra essere una polmonite.

In corso la terapia antibiotica e un monitoraggio costante del sistema cardio vascolare, che potrebbe risentire del problema respiratorio, soprattutto considerata l'età dell'ex presidente del Consiglio. Berlusconi ha trascorso la notte nel reparto di terapia intensiva cardio-toraco-vascolare, al piano -1 del settore Q, diretto da Alberto Zangrillo (nella foto) suo medico di fiducia da trent'anni. Gli unici autorizzati a fargli visita - considerata anche la particolarità del reparto in cui si trova - sono i familiari più vicini, il fratello Paolo, la compagna Marta e i cinque figli. Ma con discrezione e rispettando i tempi e le regole della terapia intensiva, comprese le protezioni (camice, calzari usa e getta, mascherina e cuffia). Nonostante il via vai nel piazzale dell'ospedale, tra giornalisti, cameraman, simpatizzanti e politici, i medici non hanno rilasciato nessun bollettino medico per scelta della famiglia.

Sarà Alberto Zangrillo a valutare se oggi verranno diffuse notizie sullo stato di salute di Berlusconi o meno. E proprio questo silenzio ha suscitato sospetti fra i media e chi attende notizie da ore. Come è facile immaginare in questi casi, le informazioni e (soprattutto) le false informazioni si rincorrono, anche all'interno del partito stesso. Per questo lo staff medico ha scelto il silenzio stampa. Se non altro fino a quando il quadro clinico, ora stabilizzato, non sarà più chiaro. Prima del ricovero della scorsa settimana, l'ex premier, 86 anni, era stato ricoverato al San Raffaele poco più di un anno fa, nel gennaio 2022, a cavallo dell'elezione del presidente della Repubblica, per un'infezione alle vie urinarie.

Nel settembre del 2020, Berlusconi era risultato positivo al Covid, che gli aveva provocato una polmonite bilaterale. Nel 2019 era stato operato d'urgenza per un'occlusione intestinale. Ma il ricovero più delicato è sicuramente stato quello del 2016, quando fu operato a cuore aperto per la sostituzione della valvola aortica a causa di un'insufficienza cardiaca. In quell'occasione arrivò in sala operatoria in condizioni gravi e, come ha ammesso lo stesso Zangrillo a intervento concluso, aveva rischiato di morire. In realtà poi il leader di Fi si riprese pienamente.

Uveite, tunnel carpale, ogni volta che Berlusconi ha avuto bisogno di cure mediche si è rivolto al «suo» ospedale di riferimento, quello che vide nascere fin dalla posa della prima pietra. Di enorme rilievo mediatico fu anche il ricovero del dicembre 2009, quando Berlusconi venne colpito in pieno volto da una statuetta scagliata da Massimo Tartaglia, durante un evento pubblico in piazza a Milano.

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