"Questi miserabili...": l'utimo delirio di Ovadia contro Israele

L’intellettuale protagonista alla manifestazione milanese “Ora la Pace – Palestina Libera”: “L'attacco di Hamas del 7 ottobre? Il risultato di un’oppressione ultra-cinquantennale”

"Questi miserabili...": l'utimo delirio di Ovadia contro Israele
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Tra i più vivaci oppositori di Israele, Moni Ovadia continua a sparare a zero. Già nella bufera per alcune sue dichiarazioni sullo Stato ebraico, l’attore e scrittore ebreo è stato tra i grandi protagonisti della manifestazione organizzata a Milano da Democrazia sovrana e popolare intitolata “Ora la Pace – Palestina libera”. "L'antisemitismo è una latenza cretina, che esiste, ma diventa un problema vero, quando ottiene spazio politico. Oggi non è così", il j’accuse dell’intellettuale, che non ha esitato a utilizzare termini forti come “miserabili” e “colonialismo schifoso”.

"Per me che sono ebreo è stata fatta una cosa terrificante: la strumentalizzazione dell'Olocausto per giustificare l'oppressione del popolo palestinese. Questi miserabili hanno scaricato sul popolo palestinese lo sterminio di 6 milioni di ebrei, rom, sinti e gli altri. Uno sterminio che è avvenuto in Europa, non nei Paesi arabi”, ha aggiunto Ovadia. Un giudizio tranchant, perentorio che ribadisce ancora una volta il suo pensiero su quanto sta accadendo in Medio Oriente:“Se senti il peso di quella responsabilità e decidi di scaricarlo sui palestinesi, dicendo che 'tanto sono un popolo di serie c', allora sei un colonialista schifoso, un verme. Io lo trovo ripugnante”.

Reduce dalla querelle sull’addio al teatro di Ferrara con tanto di vittimismo, Ovadia è tornato a parlare del brutale attacco di Hamas del 7 ottobre. Dopo aver definito l’assalto contro Israele “una cosa terrificante ed efferata”, lo scrittore ha respinto il paragone con l’Olocausto nazista: anche se ammazzare civili indifesi non può mai trovare una giustificazione, per il 77enne si è tratto semplicemente del "risultato di un'oppressione ultra-cinquantennale". Un’analisi chiara, netta, che non lascia spazio a interpretazioni o giustificazioni.

Sul punto, Ovadia ha posto l’accento sul presunto doppiopesismo dei media occidentali, rei di mostrare solo le violenze perpetrate dal gruppo terroristico palestinese e non quelle di Israele. "Se le violenze terribili di Hamas noi le abbiamo viste, quelle perpetrate sul popolo palestinese nei nostri telegiornali non si vedono mai, perché noi facciamo due pesi e due misure", la sua versione. Nonostante le tante parole, è impossibile far finta di niente di fronte ai tanti atti antisemiti registrati in Italia e in Europa nelle ultime settimane. Per Ovadia si tratta di manifestazioni da monitorare ed eventualmente sanzionare, ma bisogna evitare strumentalizzazioni per tornare a sminuire ciò che il popolo palestinese subisce.

A suo avviso, infatti, bisogna distinguere tra "quattro stelle di David su dei muri e l'antisemitismo che diventa veramente pericoloso e può provocare catastrofi", cioè quello che"ottiene spazio pubblico e diventa programma di governo, com'è stato nella Germania nazista. Oggi non parliamo di questo".

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