L'estate che ci stiamo lasciando alle spalle verrà ricordata per gli assalti ai monumenti italiani. Le bellezze del nostro Paese sembrano aver perso qualunque leva di timore reverenziale, diventando bersagli facili. Hanno iniziato i vandali di Ultima generazione, imbrattando le fontane di Roma, Palazzo Vecchio a Firenze e le statue di Milano. Hanno proseguito i writers, imbrattando la Galleria Vittorio Emanuele II di Milano e il Corridoio vasariano di Firenze. Per non parlare dei vandali che hanno deturpato il Colosseo e la torre di Pisa. Ora, la scalata della copia ottocentesca del David di Michelangelo in piazzale Michelangelo, a Firenze, che arriva dopo quella del Duomo a Milano. Certo, quella del capoluogo toscano sembra più una zingarata più che il tentativo di impresa provato a Milano ma il risultato è lo stesso: lo sfregio alla storia del Paese.
Una deriva impensabile solo fino a pochi anni fa, quando i monumenti non avevano nemmeno bisogno di essere presidiati e controllati. I vandali non sono mai mancati, così come i turisti maleducati, ma quando sta accadendo in quest'ultimo periodo ha una connotazione molto diversa. Sembra stia mancando l'educazione al rispetto del patrimonio artistico e ancor di più al patrimonio comune. I ragazzetti di Ultima generazione dicono che non ha senso dare importanza a monumenti e arte, al punto che imbrattano opere e quadri. E difendere i lasciti delle epoche passate sembra essere diventata una questione di destra davanti al silenzio immobile e imbarazzato della sinistra, che difficilmente interviene quando avvengono casi come questi in difesa di una ideologia a tratti incomprensibile.
E c'è un altro elemento che accomuna tutti questi vandalismi: i video girati e poi condivisi sul web. È accaduto anche sull'arrampicata del David di Michelangelo e forse senza quel video non si sarebbe mai saputo nulla. Chissà quante altre volte sarà successo ma non ci sono video per dimostrarlo, potrebbe dire qualcuno. Sì, probabilmente è vero, e questo è un altro aspetto della vicenda, perché ora tutto dev'essere registrato, filmato ed esibito, come se fosse un trofeo. Ecco la differenza col passato, il livello al quale si incontra con forza il cambiamento nella concezione del rispetto di un luogo d'arte o di cultura. Certo, la statua di piazzale Michelangelo non è l'originale, fortunatamente, perché quella è custodita al sicuro nella Galleria dell'Accademia di Firenze. Ma è comunque un monumento, una scultura del 1800.
Nella clip si vedono due ragazzi, un maschio e una femmina, che si arrampicano tra le risate, anche dei presenti, che riprendono il tutto e lo caricano sui social, forse per cercare qualche forma di approvazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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