Il giorno dopo la manifestazione violenta di Roma è tempo di fermarsi e di riflettere su quanto è accaduto. Quelle immagini, quella guerriglia, non dovrebbe essere più permessa. Le forze dell'ordine alzano la voce, sono arrabbiate: 34 agenti sono rimasti feriti, alcuni in modo grave, durante l'assalto dei violenti. Loro festeggiano, sono riusciti a far male alle divise, a creare il disordine a cui puntavano, nonostante siano stati circondati come animali in gabbia, senza possibilità di uscita dalla piazza. Il giorno dopo è quello dell'inizio delle indagini, perché non c'è tempo da perdere. Già domani sul tavolo della procura di Roma ci sarà l'informativa della Digos. Tra le ipotesi di reato che potrebbero configurarsi c'è quella di associazione per delinquere.
La strategia messa in atto dalle autorità è stata vincente: è stata autorizzata la piazza di Ostiense per una manifestazione statica. Nessuno da lì poteva uscire in corteo. L'obiettivo dei manifestanti è stato fin dall'inizio quello di dirigersi verso l'Aventino e arrivare al Colosseo. Fattispecie che la questura ha scongiurato con ogni mezzo. Per quasi due ore, dopo la proclamazione del corteo, i manifestanti hanno girato in tondo, cercando una via d'uscita che non hanno trovato. Il dispositivo di sicurezza era compatto e ben distribuito. L'ordine era che nessuno passasse. Quando i responsabili delle sigle ufficiali hanno proclamato sciolta la manifestazione, in piazza sono rimasti i facinorosi che hanno fatto di tutto per creare la guerriglia. Ci sono riusciti, ma non sono passati. Gli agenti hanno fatto scudo con i loro corpi e con i mezzi blindati per impedire che i facinorosi si prendessero la città.
Una volta messi in funzione gli idranti, i violenti sono arretrati e sono bastate alcune cariche di polizia per disperderli e permettere alla Digos e al nucleo informativo dei carabinieri di iniziare le attività di indagine per identificare tutti i responsabili. Per il momento solo un soggetto è stato arrestato e verrà sottoposto a processo per direttissima già domani. I gruppi che erano in piazza si stanno muovendo per trovare testimoni pronti a dichiarare che su Tiziano, questo il suo nome, c'è stata violenza della polizia.
"Pretendiamo l'immediata liberazione di Tiziano", scrivono, lanciando l'invito alla mobilitazione. Intanto, dalle immagini registrate in piazza, le forze dell'ordine stanno già identificando i primi violenti presenti in piazza, contro i quali potrebbero a breve partire le denunce.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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