Anno nuovo ma stesse abitudini. Con l'approssimarsi dell'inizio del nuovo anno scolastico, l'istituto comprensivo di Pioltello ha confermato che anche nel 2025 chiude "per ferie" l'ultimo giorno di Ramadan, il 31 marzo. O meglio, nel 2025 la ricorrenza dovrebbe cadere il 29 marzo (ma il giorno non è ancora stabilito) che è un sabato. Ma dovendo stabilire un giorno di chiusura, hanno deciso di farlo il lunedì successivo. Nemmeno le scuole in Francia, in cui quella musulmana è la seconda religione dopo la cristiana, chiudono per il Ramadan. L'istituto di Pioltello rappresenta un unicum nel panorama europeo e, nonostante, le polemiche di un anno fa e la contrarietà espressa da più parti, il consiglio di classe ha scelto di replicare. Scelta politica? Se anche fosse, non verrà mai ammesso e si continua ad ammantare il tutto con un supposto principio di uguaglianza.
Tutto questo, dichiara l'onorevole europeo Silvia Sardone, "dimostra l’ormai sempre più evidente islamizzazione nelle nostre scuole. Una scelta sbagliata perché impone un’integrazione al contrario costringendo tutti gli studenti, anche di fedi diverse, a stare a casa per una festa religiosa che non ci appartiene". Questo precedente, ci tiene a sottolineare l'esponente leghista, "lascia spazio a iniziative simili in tutta Italia: nelle scuole abbiamo avuto recentemente altri casi che ci hanno lasciato perplessi. Penso alla scuola di Abbiategrasso che ha proposto un corso avanzato di arabo e soprattutto un laboratorio per imparare a indossare l’hijab, simbolo di sottomissione femminile". Se, poi, le scuole dovessero decidere autonomamente le feste religiose per la chiusura, si darebbe adito a tutte quelle minoranze di pretendere che gli alunni vengano lasciati a casa per ogni festività maggiore di ogni singola religione.
Le scelte di questi istituti, legate esclusivamente alla religione musulmana, sono "figlie di un buonismo ottuso, che portano poi tantissimi altri istituti a togliere i crocifissi dalle aule, a cancellare presepi e alberi natalizi", continua l'onorevole, evidenziando la "deriva pericolosa che dimostra tra l’altro che lo ius scholae non serve: se la scuola invece di integrare insegna a dimenticare la nostra cultura a favore di altre religioni, non si aiuta un percorso coerente con i nostri valori verso la cittadinanza".
In certe scuole, conclude Sardone, "con il supporto di amministrazioni di sinistra, si spinge verso un modello multietnico che calpesta la nostra identità. Un modello sbagliato e pericoloso come dimostrato dai fallimenti di inclusione in Paesi come Francia, Belgio e Germania".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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