Soldi, cellulari e droghe nelle carceri con palloni e droni: "Intervenire subito"

L'allarme del sindacato della Polizia Penitenziaria: "Domani potrebbero arrivare armi, esplosivi, e il personale non ha strumenti per fronteggiare questa escalation"

Soldi, cellulari e droghe nelle carceri con palloni e droni: "Intervenire subito"
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La situazione delle carceri italiane è sempre più grave, come denunciano i sindacati della Polizia Penitenziaria, che ogni giorni ricevono segnalazioni da parte degli agenti, costretti a subire violenze da parte dei detenuti e a sottostare alle angherie di chi sa di non aver nulla da perdere. L'ultimo caso riguarda il tentativo di introdurre all'interno della casa circondariale di Terni contanti per un valore di 12mila euro, che fa il paio con quanto accaduto a Prato, dove si è cercato di introdurre oggetti vietati tramite i palloni. Si è sempre cercato di far entrare in carcere oggetti proibiti, spesso droga, altre cellulari, e non raramente le organizzazioni e le famiglie ci sono riuscite. Quel che oggi denuncia l'OSAPP è l'utilizzo di nuovi sistemi sempre più evoluti e imprevedibili, che rischiano di bucare ancora più facilmente i sistemi di controllo e vigilanza.

"Il sequestro di dodicimila euro dalle mani dei piloti di un drone da parte della Polizia Penitenziaria umbra è solo la punta dell'iceberg di un fenomeno devastante. Mentre a Terni intercettano droni, nel carcere di Prato piovono palloni carichi di droga e cellulari. I nostri istituti si stanno trasformando in centrali logistiche del crimine organizzato", ha dichiarato Leo Beneduci, Segretario Generale dell'OSAPP.(Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria). Gli agenti, ha proseguito Beneduci, "combattono questa minaccia tecnologica con scope, come se fossero calabroni da scacciare. Ma domani potrebbero arrivare armi, esplosivi, e il personale non ha strumenti per fronteggiare questa escalation". Un'osservazione da non sottovalutare e non estremizzata, quella di Beneduci, che conosce molto bene le dinamiche delle carceri dove ogni giorno gli agenti sono costretti a sedare le rivolte. E se i detenuti si trovassero a poter usare armi o qualunque altro genere di oggetto atto a offendere, oltre a quelli rudimentali di cui già dispongono, cosa succederebbe?

Una domanda che è fondamentale porsi per fronteggiare una minaccia nuova che si preannuncia particolarmente pericolosa. "Il denaro in carcere serve solo alla corruzione e al reclutamento di frange della popolazione detenuta indigente, atteso che se volesse raggiungere personale infedele, la criminalità userebbe canali esterni più discreti e sicuri per cui questi soldi creano gerarchie di potere tra i detenuti", ha spiegato il sindacalista. Beneduci ha quindi descritto come i pacchi arrivano all'interno delle mura: "Le risse nei cortili, i ricoveri urgenti non gravi sono diversivi studiati: mentre il personale è impegnato a nord, il drone atterra indisturbato a sud.

l carcere sta perdendo la sua funzione di sicurezza, mentre l'amministrazione vive in un universo parallelo, sognando costose flotte anti-drone invece di fornire agli agenti gli strumenti base per operare. Non c'è più tempo per le fantasie: o si interviene subito, o ci ritroveremo a gestire minacce sempre più gravi con le mani legate".

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