Treno del ricordo, a Sassari l'ultima tappa del viaggio in memoria dell'esodo giuliano-dalmata

Lo speciale treno, messo a disposizione da Fondazione FS Italiane con il Gruppo FS, ha attraversato il Paese per tenere viva la memoria del dramma delle foibe. A Sassari la cerimonia conclusiva con il ministro Calderone

Treno del ricordo, a Sassari l'ultima tappa del viaggio in memoria dell'esodo giuliano-dalmata
00:00 00:00

Sette tappe lungo l'Italia per non dimenticare le vittime delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata. Sette fermate per ricordare e comprendere. Si è concluso stamani alla Stazione di Sassari il viaggio 2025 del "Treno del Ricordo", progetto promosso dal Ministro per lo Sport e i Giovani. Lo speciale convoglio storico, messo a disposizione da Fondazione FS Italiane insieme al Gruppo FS, ha attraversato il Paese portando su rotaia una mostra itinerante allestita al suo interno e dedicata al viaggio compiuto dagli esuli istriani, fiumani e dalmati nel Dopoguerra. Partito il 10 febbraio scorso da Trieste, il Treno del Ricordo è poi passato da Padova, Bologna, Roma, Napoli e Lecce, sino all'odierna ultima fermata in Sardegna.

Treno ricordo

Lo speciale treno ha quindi terminato il proprio viaggio a Sassari, mentre la cerimonia di chiusura si è tenuta a Fertilia, frazione di Alghero che nel 1948 ha accolto gli esuli partiti da Chioggia a bordo di 13 pescherecci. Alla visita istituzionale hanno preso parte Marina Elvira Calderone, ministro del lavoro e delle politiche sociali; Tommaso Tanzilli, presidente di Ferrovie dello Stato Italiane; Grazia La Fauci, prefetto di Sassari; Giuseppe Mascia, sindaco di Sassari; Antonio Piu, assessore regionale dei lavori pubblici, oltre ad associazioni e scolaresche. L'obiettivo dell'iniziativa itinerante è stato infatti quello di raccontare il dramma delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata innanzitutto alle giovani generazioni, offrendo un'importante occasione di riflessione e conoscenza.

Durante il proprio intervento, lo stesso ministro Calderone ha offerto una personale testimonianza legata all'esilio giuliano-dalmata. "Mia madre, nata in Istria nel 1940, non esiste nei registri dell'anagrafe del Comune di Arsia. I miei nonni, come tanti italiani, hanno dovuto lasciare la loro casa perdendo tutto quello che avevano e hanno dovuto reinventare la loro vita e quelle dei loro figli", ha raccontato Calderone, sarda di Bonorva, ma originaria di una famiglia di esuli istriani. "La mia famiglia - ha aggiunto - è arrivata in Sardegna alla fine degli anni Quaranta, non a Fertilia, dove hanno trovato casa tanti esuli, ma nelle miniere di Montevecchio (nel sud Sardegna, ndr). La Sardegna li ha accolti diventando una seconda patria. Mia mamma è nata ad Arsia, lì è stata battezzata, ma nei registri non esiste perché non c'è memoria degli italiani. Invece sono italiani, lo sono sempre stati".

Nelle quattro carrozze del treno i visitatori hanno infatti modo di conoscere e approfondire la tragedia delle foibe e dell’esodo attraverso un percorso multimediale, in cui si alternano pannelli informativi, immagini di repertorio e testi originali recitati da una voce narrante. La mostra - che chiuderà domani, 25 febbraio, alle 18.00 - è anche arricchita dall'esposizione di alcune delle masserizie degli esuli, conservate e custodite dall’Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata nel Magazzino 18 di Trieste.

Treno ricordo esodo

Il Treno del Ricordo è realizzato dalla Struttura di missione per gli anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali della Presidenza del Consiglio, da Ferrovie dello Stato e Fondazione FS Italiane, in

collaborazione con il Ministero della Cultura, il Ministero dell’Istruzione e del Merito, il Ministero della Difesa, Rai Teche, Rai Cultura, Rai Storia, Archivio Luce e Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica