Pavia, uccise tre fratelli in Pakistan ma in Italia era richiedente asilo: arrestato

In ottemperanza a un mandato di cattura internazionale, un pakistano di 31 anni è stato arrestato a Pavia perché responsabile in concorso di un triplice omicidio in Pakistan

Pavia, uccise tre fratelli in Pakistan ma in Italia era richiedente asilo: arrestato
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Un pakistano di 31 anni Kashif Gulzar è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Stradella, in provincia di Pavia, durante un normale controllo dei documenti effettuato a Santa Maria della Versa. L'uomo, che in Italia risulta regolarmente soggiornante in virtù di una richiesta di asilo, era ricercato in Pakistan per un triplice omicidio in concorso con altre persone. Sarebbe questo il motivo per il quale l'uomo sarebbe fuggito dal suo Paese, forse convinto di aver trovato un rifugio sicuro in Italia.

Un rifugio talmente sicuro da convincerlo a fare domanda di asilo. Si sentiva sicuro nel nostro Paese, lontano dal Pakistan e da quell'accusa così grave di omicidio. Stando a quanto emerso, l'uomo si sarebbe reso responsabile insieme ad altri di una aggressione contro tre fratelli che erano impegnati nei lavori dei campi di loro proprietà. Non sono state rese le ragioni di questo brutale attacco che ha portato alla morte di tre persone e nemmeno quando si siano verificati i fatti. Tuttavia, a quanto si apprende il mandato di cattura internazionale risale al gennaio del 2021. Non è nemmeno chiaro quando l'uomo sia entrato in Italia, se subito dopo l'omicidio o dopo qualche tempo e come ci sia arrivato, se con i barconi o per altre vie.

Il controllo dei carabinieri in quella zona non è raro. Infatti, viene considerata come una delle piazze di spaccio del pavese. Addosso a Kashif Gulzar non sono stati trovati stupefacenti ma al controllo documenti è emerso il mandato di cattura internazionale, che ha portato all'arresto dell'uomo e al suo trasferimento presso il carcere pavese di Torre del Gallo. L'uomo non resterà nel nostro Paese, dove risulta non avere carichi giudiziali. In queste ore è a disposizione delle autorità giudiziali che dovranno espletare le pratiche burocratiche per l'estradizione in Pakistan, dove verrà sottoposto a processo secondo i dettami locali.

Non è il primo, e non è nemmeno l'ultimo, immigrato che arriva in Italia dopo essere scappato dal suo Paese per evitare le condanne in merito ai reati.

Probabilmente non è questo il caso, ma le testimonianze che provengono dal nord Africa sono significative in tal senso, perché più di una volta sono state denunciate le partenze sui barconi di criminali, piccoli o grandi, della malavita organizzata.

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