Nella facciata 400 «pezzi»

Liberate dall’impalcatura, le dodici guglie del Duomo spuntano in tutto il loro splendore. Da san Biagio a san Giovanni Battista de la Salle, la cattedrale si mostra in tutto il suo splendore. Era il 1386 quando la Fabbrica diede inizio ai lavori e solo nel 1774 fu completata la guglia maggiore, alla cui sommità fu posta la Madonnina. Dedicata a «Mariae nascenti» e collocata all’altezza di 108,50 metri, «soa majestaa la Madonna», come la definì Carlo Porta, è «un’icona dell’arte e della fede - spiega Gianfranco Ravasi, prefetto della biblioteca Ambrosiana - con un grande valore civico evidenziato dal fatto che più volte all’anno sull’alabarda sventola il tricolore: dal 2 giugno, festa della Repubblica, al 25 aprile, giorno della liberazione». Con cinque portali di bronzo, 2,3 chilometri di fregi, otto finestroni e circa tremilaquattrocento statue, il Duomo, largo 67,90 metri e alto 62,75, ha subito numerosi interventi di manutenzione.

Nel corso del Novecento, oltre ai lavori che, a partire dal 1945, ripararono i pesanti danni dovuti ai bombardamenti, l’intero «corpus» vetrario fu restaurato negli anni Sessanta e, vent’anni dopo, fu la volta dei quattro piloni del tiburio e di altri ventun piloni secondari. Tra le statue, spiccano due pugili scolpiti in onore di Primo Carnera, primo italiano a vincere, nel 1933, il titolo mondiale dei pesi massimi.

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