La «guerra divina» continua. E' una dichiarazione che promette sangue quella della setta Boko Haram, un nome famigerato per chi conosce il terrorismo internazionale. La setta è attiva in Nigeria e si richiama ala lezione dei talebani afgani. Non solo a parole. Nel 2009 la setta promosse un'insurrezione che alla fine ha lasciato sul campo 800 morti. Una tragedia che si sperava fosse ormai alle spalle. Invece no: «L'Islam non riconosce frontiera», ha detto all'Afp il portavoce dei Boko Haram Musa Tanko. Il proclama non si ferma qua: «Lanceremo attacchi più importanti dei mujaheddin iracheni o afgani contro i nostri nemici nel mondo, particolarmente negli Stati Uniti, ma la nostra attenzione è attualmente concentrata sulla Nigeria che è il nostro punto di partenza.
La setta è composta principalmente da studenti che hanno abbandonato gli studi. Nel luglio 2009 i Boko Haram avevano affrontato le forze di sicurezza in diversi Stati del nord a maggioranza musulmana. In questi combattimenti, con circa 800 morti, fu ucciso il leader della setta Mohammed Yusuf.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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