«Guardo a Chris Martin che dice di non aver mai preso droghe in vita sua e penso che sia un idiota». Il leader degli Oasis, Noel Gallagher in un'intervista concessa al Corriere della Sera ha sparato a zero sul frontman dei Coldplay che ha ammesso di non aver mai fatto uso di stupefacenti. Per il 42enne compositore di Manchester, invece, «drogarsi è la cosa più bella dell'essere in una rockband. Fino al 1998 ci avrò speso almeno un milione di sterline, poi ho smesso perché fa male alla salute, al cervello, alla vita, alle persone che ti stanno attorno. Ma mentre la usi, tranne l'eroina che ammazza la gente e che non ho mai provato, "mamma mia"».
La vita dissennata condotta dopo il grande successo dei primi due album Definitely maybe e (What's The story?) Morning Glory rappresenta invece un bel ricordo. «Adesso posso vedere che fra Knebworth 1996 (250 mila biglietti per due concerti a Londra) e la fine del tour di Be Here Now ci facevamo di troppa droga e pensavamo poco alla musica. Ma non rimpiango di averlo fatto».
Ma le critiche ai Coldplay (nei confronti dei quali Noel ha invece manifestato apprezzamento in passato) non finiscono qui. «In uno show di U2 o Coldplay c'è sempre un messaggio sui poveri o sulle persone che muoiono di fame. Va bene, ma non possiamo solo passare una bella serata? Ci dobbiamo sentire per forza in colpa?». L'inserimento di tematiche sociali in un concerto rock per Noel rappresenta una presa in giro così come l'eccessivo uso di tecnologie ed effetti speciali che distolgono l'attenzione del pubblico dalla musica. «Pensiamo poi ai palchi semoventi, al secondo palco per il set acustico... tutto questo non ha senso. Preferiremmo suonare nei club, ma troppe persone rimarrebbero fuori. Non siamo come gli U2 dove tutto diventa un affare di congegni. Non voglio dire che la loro carriera dipenda dal palco spettacolare, ma non è quello che facciamo noi».
Un ultimo attacco Noel lo sferra ai Laburisti ripensando a quando Tony Blair invitò la band al numero 10 di Downing Street. «Sono cresciuto con il Labour all'opposizione.
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