Nomadi, c’è l’intesa su Tor de’ Cenci E il piano va avanti

Sembrava un ostacolo insormontabile in grado di far arenare il Piano nomadi messo a punto dalla prefettura e dal comune, invece la situazione si è sbloccata e ora si respira un certo ottimismo sulla chiusura del campo abusivo di Tor de’ Cenci. Un primo accordo è stato raggiunto tra l’amministrazione capitolina e i nomadi che si impegnano a collaborare per la chiusura del campo e il trasferimento in un nuovo villaggio attrezzato. Il documento, firmato dal direttore del V dipartimento capitolino Angelo Scozzafava e dai rappresentanti del campo Halid Omerovic, Ferid Sejdic e Severdzan Bedzet, conclude un periodo di incontri e riunioni tra il comune e i portavoce del campo. L’accordo prevede l’impegno del Comune di Roma a trasferire la comunità nomade in un nuovo campo attrezzato una volta presa in consegna dall’amministrazione capitolina la nuova area e terminati i lavori di realizzazione del sito. Ad affiancare il comune e i nomadi nelle operazioni di ricollocamento sarà il “gruppo di coordinamento e garanzia” costituito dal rappresentante del coordinamento Roma rom Najo Adzovic e da diverse associazioni di ispirazione cattolica. «La firma del documento è la dimostrazione di come sia possibile, attraverso il dialogo, arrivare a un risultato importante: la popolazione rom di Tor de’ Cenci, inizialmente contraria al trasferimento, ha accettato di collaborare - commenta l’assessore alle politiche sociali del comune Sveva Belviso - Così come avvenuto per l’ex campo di Casilino 900, chiuso senza problemi di ordine pubblico grazie al coinvolgimento della popolazione nomade, lo stesso avverrà per Tor de’ Cenci. Nel frattempo continuano le operazioni di fotosegnalamento con cui si stanno individuando gli aventi diritto al ricollocamento».
«L’accordo trovato con i rappresentanti dei nomadi è un ottimo risultato - dice il sindaco Alemanno -. Si tratta di un tassello importante che permette di accelerare il Piano nomadi. Un Piano che segue linee di rigore per la sicurezza di tutti i cittadini e che, nell’ottica di una reale integrazione, è condiviso dalle comunità dei nomadi». Di un «passo in avanti nell’attuazione del Piano nomadi» parla anche il delegato del sindaco per la sicurezza Giorgio Ciardi. «Ci auguriamo che dopo Casilino 900, anche altre aree degradate come via Marchetti possano trovare soluzioni in grado di garantire condizioni di sicurezza e vivibilità per tutti». La prossima settimana Ciardi, insieme con il presidente della commissione Politiche sociali Giordano Tredicine, si al campo di Tor de’ Cenci dove, «grazie all’opera di concertazione portata a termine da sindaco, prefetto, soggetto attuatore e polizia municipale verranno individuati i percorsi per le operazioni di trasferimento del campo».

«Questa amministrazione - fa notare Ugo Cassone, vicepresidente della commissione Politiche sociali del Comune - sta dando ampia dimostrazione di come si possa superare la fase dell’assistenzialismo del passato attraverso un’azione che coniughi rispetto delle regole e accoglienza, con il fine ultimo di garantire dignità ai nomadi e aumentare il livello di sicurezza della Capitale».

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