Il nome del Cav in Regione. Ancora no di Sala sulla via

In pole c'è il belvedere di Palazzo Lombardia. Match sindaco-Fontana su trasporti e sicurezza

Il nome del Cav in Regione. Ancora no di Sala sulla via
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Ancora un no del sindaco alla richiesta di intitolare una via della città (magari proprio via Volturno all'Isola dove era nato e cresciuto) a Silvio Berlusconi. «Ci siamo dati la regola che solo a 10 anni dalla morte si può dedicare una strada e non ho mai derogato, neanche per il mio amico oncologo Umberto Veronesi che ha salvato migliaia di vite. Milano comunque lo ha già ricordato mercoledì», giorno dei funerali di Stato, «nel migliore dei modi». Il governatore Attilio Fontana assicura invece che al Cav verrà dedicato «un luogo molto importante all'interno di Palazzo Lombardia, ne parlerò» lunedì «alla giunta ma ho un'idea molto chiara». E in pole c'è il belvedere, luminoso e prestigioso. Intervista doppia tra Beppe Sala e Fontana ieri all'evento per i 20 anni di SkyTg24 a Palazzo Reale. Si parla anche del futuro (e dei voti) di Forza Italia. «Dove finiranno? Non mi interessa questo, io sono convinto che il centrodestra non subirà conseguenze, continuerà ad andare unito e battere la sinistra» garantisce il governatore. «Spero di no - ribatte (ovviamente) Sala -. Non credo che Berlusconi avrà un erede nell'immediato. Rimane che Fi o no, da tempo sostengo che uno spazio c'è per il centrosinistra e manca un presidio del centro, che sappia rappresentare l'anima più moderata».

Tra Sala e Fontana match su trasporti, sicurezza, immigrazione. La premessa è che collaborano «benissimo» («saremmo dei pazzi a non farlo» dice Sala, «ha solo questa colpa di essere interista» scherza Fontana). Alla richiesta di mettersi per un giorno nei panni dell'altro però Sala sostiene che Regione negli anni abbia «pensato più alle grandi strade che ai trasporti, e abbiamo un problema di troppe in giro e smog, serve più attenzione». Il governatore replica che la Lombardia è «l'unica regione che integra di tasca propria 400 milioni per il Tpl, andiamo insieme a Roma a chiedere più fondi». Se fosse sindaco di Milano invece agirebbe «con più determinazione sulla sicurezza, Sala adesso inizia a condividere la necessità di stringere un po' le maglie, sarei ancora più deciso». Capitolo fondi Pnrr: per evitare che vadano sprecati entrambi sottolineano che «se ce li dessero anche per il piano casa potremmo fare molto».

Da Fontana un «no all'immigrazione incontrollata di chi poi finisce nelle stazioni a dormire», per Sala «la questione andrebbe affrontata in modo non ideologico, ci sono tanti posti di lavoro scoperti. Gli sbarchi sono quadruplicati, serve un piano europeo. Aiutiamoli a casa loro, ma aiutiamoli». Promossa da entrambi la riforma dell'abuso d'ufficio. Sala chiede al Pd «di non scagliarsi contro ideologicamente, tutti i suoi sindaci dem sono convinti che si debba mettere mano, ne discutiamo in chat.

Non c'è una chiara separazione tra i rischi dell'abuso e i rischi di omissione di atti d'ufficio, tanti va a finire che non firmano. E quando il 90% dei giudizi finisce in nulla c'è qualcosa che non va e spreco di soldi. Io sono stato toccato poco dalla vicenda giudiziaria (da commissario Expo, ndr.) ma certi sindaci sono stati rovinati».

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