Nominati i vicedirettori di Tg1 e Rai1: polemiche Scontro tra Garimberti e Masi sul rifiuto a Sky

Riunitosi in seduta prima della pausa estiva, il cda nomina i nuovi vicedirettori. Rispettate le anticipazioni della vigilia: passa la linea "niente esterni". Alla votazione non partecipano i consiglieri vicini all'opposizione. Garimberti: "Chiarire il no a Sky". E Masi: "Evitato di svendere la Rai"

Nominati i vicedirettori di Tg1 e Rai1: polemiche 
Scontro tra Garimberti e Masi sul rifiuto a Sky

Roma - Il Cda della Rai, riunitosi per un'ulteriore seduta prima della pausa estiva, ha dato il via libera alla nomina dei nuovi vicedirettori del Tg1 e di Raiuno. Alla votazione non hanno però partecipato Nino Rizzo Nervo, Giorgio Van Straten e Rodolfo De Laurentiis, consiglieri vicini all'opposizione.

La linea Garimberti: niente esterni Passa la linea del presidente della Rai Paolo Garimberti in Cda in fatto di nomine: nessun "esterno" ai posti di comando del Tg1. Infatti oggi sono stati nominati vicedirettori della testata guidata da Augusto Minzolini tutti interni al telegiornale della rete ammiraglia. Era in predicato la nomina anche di Franco Bechis, proveniente da altra testata non Rai, e invece il Cda ha deciso di non procedere in tal senso. Due giorni fa, come si ricorderà, Garimberti aveva annunciato che non avrebbe dato più il proprio assenso a nomine per le quali non ci fosse corrispondenza di pluralismo e inoltre condivisione e che si trattasse di risorse interne. Nel caso delle vicedirezioni del Tg1 queste condizioni poste da Garimberti sono state rispettate, di qui il voto favorevole dello stesso presidente alle proposte formulate dal direttore generale.

I nomi in lista Al Tg1 diretto da Augusto Minzolini sono stati nominati vicedirettori Susanna Petruni, Fabrizio Ferragni, Cladio Fico, Andrea Giubilo e Gennaro Sangiuliano. Alla vicedirezione di Raiuno, la rete ammiraglia guidata da Mauro Mazza, sono invece stati nominati vicedirettori Gianlugi Paragone, Ludovico Di Meo, Gianvito Lomaglio, Maria Pia Ammirati, Daniel Toaff e Chicco Agnese. Un’ulteriore nomina potrebbe riguardare Angelo Teodoli, che lascerebbe la vicedirezione di Raiuno per andare a prondere il posto che finora è stato di Agnese alla Direzione Palinsesto. Il presidente Garimberti, invece, si è comportato in coerenza con quelle che lunedì ha annunciato che saranno d’ora in poi le quattro condizioni per votare delle nomine ed ha dunque votato a favore dei vicedirettori del Tg1 e si è astenuto su tutti i vice di Raiuno, tranne che su Paragone, sul quale ha espresso voto negativo perchè a suo avviso non rispondeva al criterio del minor ricorso possibile a proffessionisti esterni all’azienda. 

Rizzo Nervo e Van Straten non partecipano Al consiglio di amministrazione della Rai non hanno partecipato, tuttavia, Nino Rizzo Nervo, Giorgio Van Straten e Rodolfo De Laurentiis, entrambi consiglieri di area centrosinistra. Sei consiglieri su nove erano collegati per telefono, ha spiega lo stesso Van Straten in una lettera inviata al presidente Paolo Garimberti, questo rende impossibile affrontare i "veri nodi" e significherebbe "avallare scelte che non ho condiviso e che ritengo dannose per la Rai". "Avendo da tempo concordato che l’ultima nostra riunione si tenesse il 30 luglio, mi trovo all’estero e non sono quindi nelle condizioni - ha puntualizzato il consigliere della Rai - di essere fisicamente presente, né mi sembra che, alla luce di quanto successo negli ultimi giorni, sia possibile e serio fare una riunione di consiglio con sei componenti su nove collegati per telefono". Anche Rizzo Nervo era sul piede di guerra lamentando come i criteri seguiti dal direttore generale Mauro Masi nella scelta dei "numeri due" contraddica i criteri indicati per le nomine.

Il nodo Sky Nel corso del vertice si è parlato anche della vicenda Sky: sul finale del consiglio, infatti, alla luce delle grandi polemiche suscitate dalla conclusione della trattativa, il presidente ha auspicato un chiarimento complessivo della posizione Rai da parte del direttore generale. Garimberti ha chiesto al direttore generale Mauro Masi di chiarire, anche alla luce delle polemiche che ci sono state sul caso Sky, le ragioni del divorzio dal gruppo satellitare. Secondo quanto si apprende, il presidente avrebbe auspicato "un chiarimento complessivo della posizione della Rai da parte del dg".

"Se la Rai avesse accettato le condizioni di Sky - chiarisce immediatamente il direttore generale della Rai, Mauro Masi - avremmo svenduto, anzi regalato, a Sky tutta l’offerta della Rai. Sarebbe stato, quello sì, un atto contrario agli interessi e alla tutela del servizio pubblico e non come alcuni sostengono, un favore a Mediaset o al Presidente del Consiglio".

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