New York«Stavamo andando a letto domenica sera, era tardi, avevamo la tv accesa e cè stato un breaking news con il presidente Obama che spiegava che Bin Laden era stato ucciso. Ho detto...wow!!! Finalmente giustizia è fatta, dopo 10 anni. Quel demone ha avuto ciò che si merita, ma non servirà a riportare in vita mio figlio Christopher, il mio dolore non avrà mai pace. Ho perso mio figlio, giovanissimo, per quel demone di Bin Laden».
Abbiamo rintracciato ieri al telefono, nella sua villetta del Queens, Maureen Santora, un'italoamericana con genitori napoletani che è diventata un'attivista di primo piano delle vittime dell11 settembre. Suo figlio Christopher Santora è il più giovane pompiere ad aver perso la vita nell'attentato al World Trade Center.
«Aveva appena 23 anni, era un giovane coraggioso e pieno di vita», mi ripete la mamma Maureen, trattenendo a stento un singhiozzo o un sospiro profondo. «Non posso dire che la morte di Bin Laden mi rallegri, forse renderà meno aspro il mio dolore. Pensi: Christopher aveva finito il suo turno di notte, erano le 9 di mattina in quell'11 settembre. Poteva tornare a casa, l'aspettavo per il breakfast, invece si è subito rivestito con la tuta da pompiere e la maschera per l'ossigeno ed è andato di corsa alle Twin Towers ad aiutare i superstiti. È stato spappolato dal crollo delle macerie. Hanno recuperato qualche piccolo lembo del suo corpo grazie al dna», aggiunge la signora Maureen che certo, dalla voce, non si può dire che faccia salti di gioia per la morte del capo di Al Qaida.
«Ha avuto ciò che merita, un terrorista come Bin Laden non merita di vivere ma se dico di essere finalmente risollevata per la sua morte è per una questione di giustizia. Ha vinto di nuovo il bene sul male, la giustizia ha trionfato finalmente, anche se con 10 anni di ritardo. È la democrazia che trionfa sul terrorismo e sul fanatismo. Ma per noi genitori, la sostanza cambia poco: abbiamo perso il nostro amato figlio e niente ce lo ridarà. E peggio: niente può alleviare il nostro dolore, da 10 anni viviamo in un incubo continuo», aggiunge la signora Maureen che sta quasi per scoppiare a piangere e subito passa il telefono a suo marito Alexander.
«Una buona notizia per la morte di un mostro come Bin Laden, dopo 10 anni di attesa e di dolore - mi spiega con voce ferma mister Santora -. Domenica sera, all'annuncio del presidente Obama ho detto giustizia è fatta, spero ora che mio figlio Christopher possa riposare in pace. Ho avuto un sussulto, come se il mio dolore si fosse mitigato per un attimo. Ben fatto, ho gridato.
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