Non solo Blahnik. Arriva l’esercito anti Manolo Ecco i nomi che vestiranno i piedi più esigenti

Manolo Blahnik? Anche. Ma in barba a Carrie Bradshow, le donne non sognano più solo la scarpa da Sex and the city. Tra i marchi da seguire con attenzione spuntano nomi nuovi come quello di Gianvito Rossi, Francesco Russo e Paula Cademartori

Non solo Blahnik. Arriva l’esercito anti Manolo 
Ecco i nomi che vestiranno i piedi più esigenti

«Sfortunato l'uomo che volendo possedere una scarpa dovette prendersi l'intera donna». L'ha detto Karl Kraus, giornalista, scrittore, maestro di stile e di cattivi pensieri, ma ci credono in tanti: tutte le persone che considerano le calzature dei veri e propri oggetti del desiderio. Non a caso l'indimenticabile serie televisiva Sex & the City ha dedicato intere puntate all'argomento lanciando a livelli iperuranici la fama di Manolo Blanhik, lo stilista spagnolo che dagli anni Settanta veste i piedi delle donne più belle del mondo. Adesso c'è una nuova generazione di designer che nelle scarpe sanno mettere sogno, talento produttivo e un'overdose di sex appeal. Prendiamo il caso di Francesco Russo, 37 anni, dal 2008 direttore creativo di Sergio Rossi, storico brand del made in Italy rilevato dal Gruppo Gucci ancora ai tempi di «Tom & Dom», il magico duo composto da Domenico De Sole e Tom Ford. Nato in provincia di Foggia da madre sarta e padre commerciante di tessuti, Francesco ha cominciato con l'abbigliamento maschile nell'ufficio stile di Costume National subito dopo gli studi all'istituto Marangoni di Milano. Ben presto comincia un processo di trasformazione personale verso le scarpe: «Sognavo di lavorare per un marchio che deve vestire i piedi a 360 gradi». Passa a collaborare con il reparto accessori di Miù Miù per poi approdare nel team stilistico di Yves Saint Laurent chiamato dal grande Tom e confermato da Stefano Pilati. «Un'esperienza fantastica - dichiara - otto anni vissuti al galoppo. Certo quando mi hanno chiamato da Sergio Rossi credevo di volare: ho realizzato un vero e proprio sogno». Prudente come tutte le persone intelligenti, il nostro eroe per la prima stagione propone scarpe classiche dal gusto contemporaneo e nel 70 per cento dei casi con quel tacco medio che fa bene tanto ai piedi quanto alle vendite. «Eppure quella collezione l'hanno capita in pochi - racconta - ma mi ha fatto capire cosa dovevo fare: lasciar la fantasia a briglia sciolta». Per il prossimo inverno, ad esempio, Francesco si è fatto affascinare dal tema della mutazione per cui su scarpe e stivali di Sergio Rossi fanno bella mostra di sé maschere e farfalle oltre a motivi animalier che in natura non esistono. Invece per l'estate 2012 le addicted faranno bene a procurarsi un bel brevetto di volo perché ci sono delle Mary Jane con 16 centimetri di tacco: una vera e propria follia. Molto diversa anche se per certi versi simmetrica la storia di Gianvito Rossi, figlio d'arte, suo padre è il grande Sergio con cui ha collaborato per vent'anni esatti. Reggere il confronto con un simile maestro non è facile per nessuno, ma Gianvito ci è riuscito. Così nel 2006 ha cominciato con una collezione che ha immediatamente raccolto i consens. Due anni dopo ha aperto l'unità produttiva di San Mauro Pascoli in provincia di Rimini, assumendo 70 persone: i migliori artigiani della zona che un tempo lavoravano con il papà, più alcuni giovani talenti scovati per conto suo. A quel punto si è lanciato sentendosi anche dare del matto dal padre quando ha deciso di produrre dei meravigliosi sandali in fibra di carbonio: leggerissimi, costosissimi e sensualissimi per via dei sottili listini decorati in visone che si appoggiano sulle dita dei piedi come una carezza. «Quando li ha visti mi ha fatto i complimenti» racconta sorridendo perché nel frattempo si è sbizzarrito con gli stivali allacciati come una guepiere e con altre meraviglie per i piedi. Un altro giovane poeta della scarpa è Max Kibardin, 34 anni, nato in Siberia e milanese d'adozione. Ex modello con studi di architettura a Mosca nel 2006 partecipa al concorso Who's on Next, l'unica vera officina di nuovi talenti in Italia. Da quel momento in poi la sua strada è in discesa: veste gli esigenti piedini di dive come Sarah Jessica Parker, Britney Spears. Rihanna, Claudia Gerini e Kate Moss.

I suoi modelli sono esposti anche al Victoria & Albert Museum di Londra.
E lui, bello da fermare un orologio, potrebbe sembrare il principe azzurro che facendoti provare una scarpetta ti lega a sé per l'eternità.

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